mercoledì 20 luglio 2016

assenza lunga....

ciao a tutti quanti!
mi scuso della lunga assenza, sono successe tante cose e tante sono molto belle. ma non sempre avevo un computer sottomano. altre volte ero impegnata, ed altre dovevo mettere a fuoco tutti questi cambiamenti...
per cominciare, il 15 giugno è stato il mio ultimo giorno di lavoro! a causa di una forte crisi aziendale (annunciatissima, da due anni, ma vabbé), tutti noi dipendenti siamo stati costretti ad accettare un part time. lo so, sono incinta e lo so, sono protetta nessuno può costringermi a fare niente. però da noi funzionava che se non accettavi determinati "caldi" suggerimenti, subivi mobbing, trasferimenti a chilometri di distanza, richieste di rimborso soldi dati per sbaglio, insomma. la mia azienda ha molto nemici, e io non volevo andare a far parte della troppo nutrita schiera di questi. così ho dato le dimissioni, perché, e non molti lo sanno, ai sensi del d.lgs 151/2001, articoli 54 e 55, una donna incinta ha diritto, se dà le dimissioni, alla disoccupazione Naspi. che dura due anni. oltre che alla maternità obbligatoria.
e siccome la maternità, se avessi accettato il part time, sarebbe stata calcolata su metà stipendio (risultato, una miseria), e siccome l'azienda è severamente in crisi da anni e l'occasione di dimettermi era ghiotta ed economicamente mi conveniva, eccomi a casa.
per una donna incinta dimettersi non è semplicissimo: deve andare alla direzione provinciale del lavoro a farsi convalidare le dimissioni e confermare che no, non è stata costretta a licenziarsi. cosa non sempre vera. nel mio caso però lo era, e quindi niente, me ne sono andata.
spero di poter collaborare con emme. lo spero, intanto però cerco di godermi questi momenti, dato che ho dovuto battagliare con l'inps per poter avere la disoccupazione e l'ho ottenuta solo venerdì.
altra cosa bella, morfologica fatta ieri.
ebbene si, signori e signore, si tratta di una BAMBINA!!!! lo sapevo lo sapevoooooohhhhhhhhhhh
però il nome chiara mi si è un po' spento nell'immaginario. l'ho usato e riusato e adesso bho. non ci piace più come prima.
è bella, anzi è perfetta. il cuore batte come una locomotiva, tutti gli organi funzionano, polmoni in forma (anche se naturalmente sono ancora imballati, mai usati), reni fegato stomaco vescica cistifellea cervello cervelletto tutto perfetto (io l'ho sempre detto che nonostante sia giovane, è già più intelligente di sua madre) (non ci vuole tanto eh)
dall'immagine 3d, che forse è stupido da dire dato che è una ricostruzione, ma è emozionante, sembra che abbia i miei occhi e le mie sopracciglia. e il nasino di emme.
ed è altissima, 24 cm alla 21 settimana! una cavallona! campionessa di salto in alto, come il nonno mio papà, nella cui famiglia tutti (tranne me) sono alti e magri. io sono 1,55, emme 1,65. quindi l'unica spiegazione è il gene di mio padre.....
ha un visetto sbarazzino che mi ispira un nome divertente. mi piacerebbe tanto cecilia, oppure irene. o susanna come la bambina dei formaggini. oppure elena. qualcosa di dolce e un pochino buffo.
mentre pensavo a queste cose la guardavo sul monitor, emme diceva "un bambina, una bambina, oddio che bello una bambina" e lei ci ha mandato i bacini con la mano dal monitor.
inutile dire che sono fottuta.
andata.
i miei occhi lanciano quori.
come due mitragliatori di QUORI
e non riesco a svegliarmi da questo bellissimo sogno
per chi ama la serie tv Game of Thrones
questa notte ho sognato che emme era Targaryen
e di conseguenza anche la bimba aveva sangue Targaryen.
tra i miei contatti c'è una ragazza che di mestiere fa artigianalmente lavoretti deliziosi, addobbi natalizi e fiocchi per nascite, è creativa, sarta, decoratrice.
mi propone un fiocco co dei draghetti e una mini-Danenerys col ciuccio, seduta sul Trono di Spade
io entusiasta!!!

martedì 7 giugno 2016

de perto ninguem è normal - da vicino nessuno è normale

no. non l'ha detto Basaglia. è in raltà un verso di una canzone di Caetano Veloso, artista bossa nova tra i miei prediletti anche se come Joao Gilberto non ce n'è.
da vicino nessuno è normale, almeno così si dice, così si rassicura l'amico che dice "sono matto" con delle pacchette sulla spalla.
pat pat.
"de perto ninguem è normal"
l'amico, come si sente dire così, strabuzza incredulo gli occhi e si sente isolato, incompreso, pensa "ma come, io mi sento fuori di testa e questo mi fa pat pat "
eh vabbè
difatti, tanto per cambiare, mi sento molto ma molto confusa. non riesco a dormire, sono stanca ma non riesco a dormire. penso sempre al gattino Meucci, ora ha trovato una famiglia splendida. penso a quando l'ho portato sulla lettierina, e lui mi ha mostrato che sapeva fare la cacca da solo, aveva un visetto SERISSIMO e sembrava dicesse "la mia mamma mi ha insegnato che si fa così e così" con la minizampina in alto. visetto di 2 centimetri quadri.
una cosa tenerissima.
penso alle poppate tutte d'un fiato e al fatto che con il pancino pieno si addormentava col ciuccetto ancora in bocca. e le zampine che stringevano il mio polso. e addormentavo, mollava anche tanti calcetti, muoveva le orecchiette, i baffini, faceva tanti sogni.
il ricordo di meucci mi leva il sonno. mi manca mi manca da impazzire.
il latte in polvere per gattini sa profumo di galatine, e lo preparavo anche per pablino. nelle notti in solitudine a cazzago di pianiga, dove abitavo, quella maledetta estate in cui ha iniziato ad avere le convulsioni.
l'odore del latte in polvere mi ha proprio fatta ripiombare indietro di cinque anni, estate 2011. non c'è niente di più potente di un odore. e in quel periodo, sapone leniderm, latte in polvere per gattini, detersivo. sigarette. sono tutte cose che mi riportano lì, al mio primo figlio perché non mi vergogno a dirlo, pablino per me è stato un figlio, gravemente malato. che poi è morto.
ho spiegato ad emme le mie perplessità: se ho amato così tanto pably da rivederlo nello splendido meucci, ninetto capitatoci tra capo e collo così (e fortunatamente sano come un pesce, la sua nuova mamma mi manda le foto per whatsdapp, in una settimana è raddoppiato e fa delle facce impagabili di soddisfazione.... si lava, sorride, mangia, dorme corre e gioca come un fringuello ed è amatissimo)
come potrò amare un bambino?
senza pelo, senza coda, senza (scrivo le mie paure e non quello che penso che sarà, beninteso) una personalità prima di qualche mese? un bambolotto calvo e puzzolente? perché coi ruttini di Meucci mi squagliavo di tenerezza e temo i rutti di mio figlio e me li immagino disgustosi come quelli di un metallaro obeso e sudaticcio alla festa della birra?
emme dice che quello che dico è stupido e che non possiamo sapere cosa penseremo di nostro figlio prima che nasca, perché noi di figli non ne abbiamo mai avuti
io replico che sono un mostro anche solo ad averceli, certi pensieri. amo più i gattini di un bambino e quest'idea apparentemente stupida è sempre più reale e definita dentro di me. e mi toglie il sonno alla notte, mi fa piangere di giorno (fortuna che soffro di allergia e che gli antistaminici sono vietati in gravidanza, posso sempre dire dannati pollini)

da vicino nessuno è normale.
fai yoga, dicono. quando per me lo yoga è una delle ennesime sminchiate da fricchettoni orientali, buone solo per quelli che hanno voglia di sentirsi fricchettoni. lo chiamo PATTUME orientale, e lo infilo assieme a tutte quelle pratiche modaiole come il reiki, l'aromaterapia, l'omeopatia, l'agopuntura e stronzate varie.
su di me certe cose sortiscono l'effetto opposto e mi esplode l'embolo. ma perché cazzo devo stare calma, proprio ora che sto capendo quanto mostro sono^? come potrò essere meno mostro se prima non tocco i miei confini, le mie pareti nude dopo aver distrutto tutto di me stessa a sprangate? non voglio una yoga-sedazione. una meditazione per stare calma. un mantra da recitare per tornare nella gabbia dei matti.... e certo
al bar sarebbe più bello vedere la donna incinta (ormai si vede la pancia) pontificare di quanto felice e gioiosa sia la gravidanza, parlare di appuntamenti dall'ostetrica e di pratiche orientali così facili, così portatrici di pace. la tipica mamma di sinistra col vestitone a fiorami, nel sole, che sorseggia una tisana e racconta, compiaciuta, di quanto miracolosa sia la vita.
e no, ragazzi, non è questa la verità!
la verità è che fare un figlio porta con se milioni di domande sul fatto se saremo o meno adeguate al compito. se siamo sufficientemente buone, brave, e come a Natale essere felici è OBBLIGATORIO. pena la morte sociale.
e mi ripeto, lo so, ma io il secondo mese l'ho passato dicendo "è morto è morto è morto" e non sono pentita di averlo detto anche ad alta voce. perché le donne che fanno yoga, che si accarezzano la pancia perché l'ostetrica ha detto loro di farlo, che tremano all'idea di non amare abbastanza ma si vergognano di poterlo ammettere.... tutte quelle donne lì alla fine sono sole. e poi non mi meraviglio proprio per niente se grazie alla presunta pace dello yoga o dei falsi sorrisi avvengano infanticidi e delitti orribili. Medea i suoi figli li ha uccisi e macellati e serviti come cena. e io non voglio fare finta che queste cose non esistano, dentro al lato in ombra di ciascuno di noi e no.
nessuno da vicino è normale.

martedì 31 maggio 2016


lo avevo chiamato Meucci. non sa mangiare da solo, altro che 30 - 40 giorni. questo è piccolo ed è di una dolcezza inenarrabile. ma i miei due gatti non solo già lo odiano, ma hanno preso ad odiarsi a vicenda. lui va allattato con latte per gattini scaldato. non si alimenta da solo. è piccolo, piccolo piccolo e ha bisogno di amore, cure, e una persona a tempo pieno solo per lui. io esco di casa alle 7:15 e torno alle 18:30. sono quasi 12 ore via. emme non è in casa neanche lui, per lavoro. disperati lo abbiamo riportato alla vicina che lo ha salvato nel campo, che però ha un cagnolone anziano e gigante e malato.
le abbiamo dato latte in polvere e ciuccina, ma lei non sa prendersi cura di un gatto.
mi viene da piangere. sono a padova in questa azienda di merda che sta colando a picco per 12 ore e invece non dovrei essere qui, ma dal mio piccolino
mi viene da piangere, davvero.
e mi chiedo anche se aver eun bimbo sia per me la scelta giusta, mis ento come se non potrei amarlo quanto amo un nmicino piccolo che ha bisogno di aiuto.
ho il cuore come una vecchia prugna secca mummificata. non amo abbastanza
sono una stronza.
:(

ps il video è autentico, non è di repertorio. lo ha girato emme ieri sera

lunedì 30 maggio 2016

notizia dell'ultim'ora

la famiglia si sta allargando. a parte Chiara -Daniele, intendo dire, che è stata preceduta da un gattino appena raccattato nel campo dietro casa. si chiama Lunedì ed è microbellissimo. emme se n'è innamorato e lo sta portando a fare un controllo dal veterinario.
ma come si dice?


più siamo e meglio è!


sia lodata la mia immunità alla toxoplasmosi <3

Progetto Quasi

Buongiorno a tutti voi!
da un bel po' volevo scriver questo post pubblicitario nei confronti di un'associazione a me molto cara.
L'associazione si chiama Progetto Quasi e si occupa di animali da compagnia (in senso allargato, ci sono tra i loro assistiti anche tacchini, galline, recentemente pure un pony). si trova a Roma ed è gestita da una presidentesse, che si chiama Fabiana e di mestiere fa la terapista per bambini cerebrolesi, e dalle volontarie, molte delle quali comunque impegnate di mestiere nel campo dell'assistenza: gli animali da loro soccorsi, raccattati in genere nel Lazio, hanno difatti una caratteristica in comune, e cioè quella di essere brutti. Deformi, anzianissimi, sfregiati da tumori, paralizzati, spelacchiati, malaticci, pieni di rogna e parassiti, insomma brutti. proprio brutti, dei cessi spaventosi.
e la loro bruttezza viene perculata a più non posso! ho conosciuto quest'associazione grazie al mitico Kukident, un cagnolino piccolino con dei denti tutti irrimediabilmente storti. magro da spavento e pieno di leishmaniosi. ovviamente il nome Kukident, le foto e i video di Kukident, i commenti nei post della pagina facebook che hanno raggiunto livelli inverosimili di umorismo tanto da rendere Kukident il Fommo ProPhetah (detto così, come si immagina lo avrebbe pronunciato lui) e le volontarie delle sue ANCELLEH hanno creato una sorta di finta religione. Kukident è diventato di colpo una celebrità. e così, senza neanche a fare in tempo a leggere e scrivere, è stato adottato a tempo di record!
proprio lui, il più brutto, quello malato, quello che in canile nessuno avrebbe voluto. e come lui, centinaia. dopo di lui c'è stato Chrtuluh il Definitivo, un cagnetto mezzo mangiato dalla rogna, che a forza di cure sotto lampade infrarosso e disinfettanti e un'adozione da schianto, ora è diventato un bellissimo quasi shitzu, certo, è cieco e incontinente (porta il pannolino) ma che importa. la sua nuova mamma dice che non solo è esteticamente irriconoscibile (e dalle foto è proprio così) ma è anche un cagnolino simpatico che tutti al parchetto ormai conoscono e amano!
Poi c'è stato Vinile. Piccolissimo (un chilo e mezzo) e nero. cieco e sordo ed epilettico, si chiama Vinile perché l'unica cosa che fa è girare su sé stesso. per ora è ancora da una volontaria, che non pare volerlo dare in adozione causa troppa tenerezza del piccolino e il fatto che ormai ha fatto amicizia con la gattina in allattamento e il coniglio nano e separarli sarebbe un peccato.
ora c'è Dalai Lanah, una minuscola volpina col pelo infeltrito, più piccola di una tazza da caffelatte. un chilo e mezzo, anche lei, di cui mezzo soltanto di vermi.
questi piccoli sfascioni (così li chiamano) vengono rimessi in sesto e poi dati in adozione con una dose di umorismo anche un pochino macabro che mi fa scompisciare!
ma come vengono mezzi in sesto? ecco. l'associazione Onlus ha un IBAN dove chi vuole può fare donazioni. si può dare il 5 per mille. e periodicamente viene però organizzata un'asta di beneficienza, dove chi vuole può partecipare. e quest'anno io ho partecipato e mi sono divertita NON TANTO....... DI PIU'!!!!
avevo un tostapane a casa, di Hello Kitty. che oltre ad essere arrogantissimamente Hello Kitty con tanto di logo rosa shocking su sfondo bianco, la particolarità era che sulla fetta di pan carré al posto di fare le righe bruciacchiate, faceva la Sindone Bruciacchiata di Hello Kitty. non lo usavo mai, ma era un cimelio imperdibile per un'asta simile, perché tutti gli oggetti messi all'asta avevano l'obbligo di essere pessimi. barbie conciate da pornodive BDSM, Ken omossessuali, corsi di Bondage a pagamento su Skype, oltre che apribottiglia a forma di stivalone da cowboy, soggiorni in agriturismo assieme a Kukident, insomma cose bizzarre, umoristiche ma assolutamente fattibili.
il mio tostapane se lo è aggiudicato Katia, una ragazza che lo ha pagato 80 €. a me pareva un'eresia così nel pacco le ho messo anche una confezione di pan carrè. ora lei a volte mi manda le foto dei toast che si fa! e siamo diventate amiche!
grazie a quest'asta, le volontarie hanno raccolto i soldi necessari a comprare un'auto, a costruire una conigliera per conigli disabili, insomma
chi legge, si faccia que4sto regalo: clicchi "mi piace" sulla pagina Facebook di Progetto Quasi.
non ve ne pentirete! non costa niente! fatelo!!

venerdì 27 maggio 2016

la maledizione dell'acqua calda

una delle cose che ho scordato di lodare, nel post precedente, è, tanto per cambiare la gravidanza. io che ho i capelli biondicci e sottilissimi, tendo ad averli pure grassi. inoltre, lavorando in una città molto inquinata, me li trovo unti ogni sera, e li devo lavare ogni giorno altrimenti sembro una clocharde.
la gravidanza me li ha resi bellissimi! li ho tagliati un po' così le punte hanno un aspetto molto più curato, e splendono. davvero. sono un po' più scuri, meno sbiaditi, da lisci imbacchettati che erano hanno preso a farmi delle onde e il fatto che il mio bagno sia inutilizzabile per la doccia causa mancanza di acqua calda (sebbene io talvolta me ne infischio e la doccia ghiacciata la faccio lo stesso, e credetemi, a prepararsi la mattina si fa molto prima se manca acqua calda!) non rende i miei capelli unti e bisunti. anzi, sono belli lo stesso e persino profumati, anche se salto un giorno di lavaggio.
detto questo, comunque, dormire sul divano coi gatti che ti saltano addosso nel cuore della notte ha reso dormire questa settimana ina cosa impossibile. impossibile lavarsi bene, e impossibile dormire. abbiamo fatto la doccia dai genitori di emme, ma per comodità di cambio vestiti e cose da portare a lavoro, da lunedì ci siamo sforzati di dormire comunque a casa nostra nonostante il cantiere aperto. il risultato è stato che la notte prima di quella scorsa io ed emme ci siamo ritrovati alle 3:50 a.m. in cucina a guardarci nelle palle degli occhi mangiando ananas e bevendo caffè e rinunciando a dormire. ieri sono venuta a lavoro anche perché avevo dei documenti importanti da consegnare che avevo fatto firmare a un collega assente che però abita vicino a casa mia. e ieri mattina ho vomitato tipo 10 volte, trovandomi ben presto addirittura coi capillari rotti attorno agli occhi. una cosa inverosimile. ho chiesto al capo di poter andare a casa per il pomeriggio perché la mancanza di sonno mi aveva proprio fiaccata e quando sono stanca la nausea è atroce e ingestibile. impossibile lavorare da impiegata e guardare il monitor di un computer o lo schermo del cellulare (sembra di leggere in auto).
insomma sono tornata  a casa in mezzo agli operai e col bagno inagibile e io con la bacinella accanto al divano e tappi nelle orecchie mi sono buttata (svenuta) a dormire.
stanotte ci abbiamo rinunciato, è l'ultima, oggi finisce tutto. abbiamo dormito a casa dei genitori di emme, nella mansarda che era la cameretta di emme e di suo fratello elle (c'è un altro fratello che si chiama effe)
complice l'atmosfera dolce di mansarda cameretta e lettino singolo e velux da dove si vedono le stelle, complice la gioia che tutto oggi finirà e la nostra casa sta diventando una figata, ho chiuso gli occhi e ho dormito come un angelo di pietra.

ma il post parla di maledizione dell'acqua calda.
e si, perché a casa dei genitori di emme l'acqua calda manca! si è inchiodata la caldaia! e anche dai miei! e da noi c'è la caldaia ma ancora non è collaudata!
insomma ok, la doccia niente. cioè la doccia si, ma bella ghiacciata. che fa tanto bene alla circolazione e migliora il tono dell'umore e previene pure l'influenza!!!11!UNDICI!!

ora, carissima chiara-daniele, è a te che mi rivolgo: io ti sono grata perché mi stai facendo splenderei capelli e la pelle e anche se il bagno è inagibile ancora non si nota che i capelli non sono proprio freschissimi di shampoo, perché comunque mi fermi quando sono stanca e mi costringi a staccare dal lavoro, mi hai fatto smettere di fumare senza neanche questa grande e millantata sofferenza (anzi, il sapere che la mia pancia sarebbe stata per te più profumata ed accogliente smettendo di fumare mi ha resa entusiasta, ed ogni sintomo di astinenza l'ho accolto con felicità, come una cosa positiva e persino bella, cosa che ritenevo impossibile prima d'ora), perché sono due mesi che non tocco alcol a parte qualche cin cin simbolico con amici e la mia glicemia è perfetta e la mia pressione arteriosa pure, perché sto mangiando sanissimo e mi sento bene, perché mi hai fatto scoprire profumi e puzze diverse e il mondo ora grazie a te è meraviglioso e luccica e ho tanta voglia di passeggiare e perdermi in mezzo al sole, ti sono grata però allo stesso tempo ti sto pure maltrattando e facendoti sopportare casino operai muratori, rumore e disagio e mi chiedo come fai, così piccolina, ad avere tutta questa pazienza.
tieni duro cara chiara-daniele
mi stai salvando la vitalo sai?

mercoledì 25 maggio 2016

gioia! gaudio! lodato sia tutto il lodabile!

tra le varie cose della mia vita che non sapete, e delle quali avreste anche ragione a dire che non è che smaniate di sapere, c'è il mio condominio
allora, dovete sapere che quando mio marito mi ha lasciata, eravamo proprietari al 50% di un bell'appartamento, con due bagni e 4 camere.
l'avevamo comprata nel 2011 ed era abitata dalla di lui sorella, coi suoi due bambini (ora la maggiore è adolescente e fa le medie). la di lui sorella ha costruito una casa singola e voleva vendere l'appartamento, e lo abbiamo comprato noi.
4 mesi dopo però sono stata mollata.
l'unico accordo, la mia unica pretesa, era stata quella che lui tenesse la casa e liquidasse a me la somma (il 50%) che avevo messo io, che avevo ricevuto come immenso aiuto dai miei genitori, per comprarla. in pratica, rivolevo indietro ciò che era della mia famiglia. tale somma mi è stata restituita il giorno dell'udienza di separazione. e con quella somma, complice la crisi economica che aveva fatto scendere i prezzi degli immobili, sono riuscita a comprare, per me, nel 2013, un altro appartamento. più piccolo ma non così piccolo, un bel 90mq.
io mi ero ripromessa di non comprare con fretta, la fretta è sempre una cattiva consigliera. ma
1) vivevo dai miei in una camere con un gattino epilettico e incontinente e tutte le mie valigie. la gatta dei miei voleva uccidere il gattino epilettico e così io praticamente stavo nella camera col piccino, il resto della famiglia viveva nel resto della casa. l'epilettico scagazzava e aveva gli attacchi. sono andata avanti così per più di un anno e credetemi, per quanto amassi il mio angelo Pablino, la situazione era insostenibile. come fai a lavare una gettata di diarrea felina da una camera piena di valigie e senza poter aprire la porta per portarvi secchio e mocio? e questo è solo un esempio.
2) quando ho visto la mia attuale casa è stato un colpo di fulmine. era poco prima di natale. era accogliente, c'era un buon profumo dentro, di persone buone. l'ho amata da subito. la cucina poi era fantastica. strepitosa, e io che amo cucinare non posso prescindere da una bella cucina

ho comprato, aggiudicata. per una cifra molto modesta (ho trattato come una iena, lo ammetto). ma i problemi non hanno tardato a palesarsi, uno su tutti, l'impianto di riscaldamento. che ok,si, è centralizzato, ma io non ho nulla contro l'impianto centralizzato anzi! sono nata a mestre, una città di condomini, e che è fatta di impianti centralizzati. il problema è che QUESTO è un impianto realizzato con una vecchia caldaia a Diesel mai revisionata e illegale. in pratica è come avere una molotov accesa su per il culo. non è una bella sensazione.
bé insomma, per farla breve
io ed emme da tre anni, TRE ANNI stiamo dietro al riscaldamento autonomo, perché l'acqua calda la scaldiamo col boiler elettrico, le bollette sono altissime, le spese condominiali (acquisto del gasolio) oltre che esose sono anche non giustificabili....
inoltre non c'erano le canne fumarie. le canne fumarie devono venire costruite sul bordo del condominio, ma il condominio è a bordo strada, la strada è sul graticolato romano che è un bene culturale, SAPEVATELO! quindi oltre a chiedervi il prezzo del biglietto se venite a trovarmi a casa (e la vista sul tralicci e sul casello autostradale è una gioia per gli occhi, fidatevi), bisogna chiedere il permesso al Ministero dei Beni Culturali per costruire le canne fumarie. che non possono essere realizzate in acciaio, altrimenti deturpano il paesaggio, bensì in RAME (che costano il doppio e ora però vedete anche da ontano le due fiamme di Megalopoli stagliarsi fiere al tramonto)

e lunedì
ragazzi
lunedì abbiamo cominciato a costruire l'impianto interno! muratore, idraulico, elettricista, tutti che si avvicendano a casa mia a sistemare bucare rimontare, appendere la caldaia, togliere il boiler....

e io ed emme, che assieme ai gatti viviamo temporaneamente in salotto sul divano letto, stiamo vedendo finalmente andare a posto un pezzo alla volta ogni problema della nostra vita.
niente più caldaia a benzina. né freddo in inverno.
né bollette elettriche mostruose e sovraccarichi se accendi il forno ma c'è anche il boiler che va.
un bimbo bimba in cantiere e il quarto mese iniziato

e un uomo fantastico a fianco. che senza di lui e senza le sue battaglie tutto ciò non sarebbe stato possibile.
piccolo, smilzo, e con una potenza e un'energia addosso che fa tremare le vene dei polsi achi gli sta vicino.
vorrei che chiara-daniele prendesse il più possibile dal mio uomo favoloso


giovedì 19 maggio 2016

me lo aveva detto un certo Angelo

amico di un amico di emme. e papà separato di un bellissimo figlio, che ormai è un ragazzo che fa le scuole medie, che oltre ad essere bello da schianto (coi capelli biondi e lunghi pare uscito dagli anni settanta) è anche, nonostante la giovane età, mostruosamente dotato per la musica. intonatissimo, voce perfetta, suona la chitarra in un modo splendido, ha un gusto musicale da adulto (attraversa disinvolto jazz, blues, musica italiana di qualità superba, approda al dub e al reggae e poi se ne fa un baffo scanzonandoti col rock. il mio figlio ideale)
beh insomma questo Angelo ha detto una cosa:
"ora che sei incinta vedrai quanti professori ti circondano. non li avevi mai notati ma ora li vedrai, tutti sanno tutto. anche chi di figli non ne ha"
.
.
.
le SANTE PAROLE.


ma veniamo al perché di questo post. la mia incazzatura solenne di oggi.
oggi un collega aveva un po' di tossettina, e ha chiesto se qualcuno aveva una caramella.
io ho detto "vieni da me, ne ho per tutti i gusti. eucalipto, zenzero, agrumi, gommose alla frutta e liquirizia. scegli quelle che ti piacciono!"
le colleghe saltano su: LIQUIRIZIAAAAHHHHHHHHHHH?
non devi mangiare la liquirizia! e neanche le caramelle! ti fanno male ti alza la pressione/ti abbassa la pressione/ti fa ingrassare/dimagrire/venireibrufoli/alzarelaglicemia

insomma, le caramelle no.
che se aggiunto ai vari: "i biscotti no,  i jeans no,  non dire le parolacce,  non ti stancare,  fai sport, elimina il caffè, astieniti dagli alcolici, bevi una birra al giorno" ma più di tutto, la frase migliore "STAI SERENA TRANQUILLA E FELICE SE NO TUTTO PASSA LA PLACENTA E AVRAI UN FIGLIO ISTERICO E SARA' TUTTA COLPA TUA"

insomma il fanculo a quel punto è partito da solo.

e la mia risposta è stata "sono ancora in tempo per abortire, dato che insistete tanto"
silenzio
"no perché mi state dicendo che sbaglio. tutto, qualsiasi cosa faccio è sbagliata. voi, e tutti gli altri. e sbaglio non perché sbaglio in sé, ma perché io sono io. la cretinetta tatuata e che si veste da maschio e ogni tanto tra i denti qualche bestemmia con la PI e la DI maiuscola le scappa. troppo scema per avere un figlio. se volete, davvero, prendo appuntamento in ospedale. un bel raschiamento e voi non avrete più bisogno di dare fiato alle trombe. che dite? è questo, no, che volete? se vi devo accontentare devo fare così? o cosa????"

mi stanno evitando. la collega più giovane mi ha detto "hai ragione. fregatene e fa quello che vuoi" mormorando.

chi sa, fa. chi non sa, insegna.

(si vede che sono alla seconda notte insonne e non faccio altro che vomitare da 48 ore vero?)

martedì 17 maggio 2016

chiara -daniele, la saga continua

oggi translucenza nucale da un dottore che mi era stato consigliato dalla mia più cara amica e scopro che ha seguito anche un'altra amica mia. pare sia davvero molto bravo, oltre che gentile. anche se un po' "sanguigno"
arriviamo alle 8:15, l'appuntamento era alle 8:30 ma il medico era libero e mi ha chiamata dentro, la cosa mi ha fatto un grande piacere. ho chiesto se poteva entrare emme e lui fa "certo, DEVE. in fondo è tutta colpa sua no?" con un gran sorriso. stretta di mano decisa, asciutta. maglietta a maniche corte della salute, tenuta molto informale. sguardo sincero.
ha parlato della "caccia al down" dicendo che tra tanti problemi che uno può avere, la sindrome di down è il meno brutto. guarda i down, stanno bene sono felici basta averne tanta cura. neanche Hitler l'ha fatta, la caccia al down, e nella società moderna invece la paura del "brutto" ci rende dei mostri.
questo discorso a me è piaciuto.
mi dice che sono in sovrappeso. eh. viva la sincerità.
ha ragione.
l'ultima settimana era stata una settimana di nausee atroci, in realtà la bilancia segnava un chilo di meno. ma io nella mia mente malata gli ho detto un chilo in più.
insomma che poi un chilo più un chilo meno non penso voglia dire molto, però io mi fisso su ste cose e poi vado in tilt.
ecografia transaddominale. troppa ciccia, lo ripete un po' di volte, me la fa anche per dentro.
totale un'ora buona di ecografia e calcoli e prelievo e altra ecografia.
io sono in sovrappeso ma non sono proprio deforme
diciamo che dovrei perderne una decina, lo dico, sono 1,56 metri per 64 chili prima della gravidanza, ora 65 (ma ho detto 66). seno decisamente grosso. e ossatura robusta. insomma non sono proprio un disastro completo ecco.... . mi chiedo con donne più robuste di me come si faccia....
mi prefiguro scenari dove io cerco sui forum di alfemminile la risposta a questo dubbio.
scaccio tutto e mi "godo" l'ecografia.
a parte le tangare che il ginecologo ha tirato al povero chiara-daniele per farlo muovere e prendere le misure, abbiamo potuto vedere:
le dita
i pugnetti chiusi aperti che sembrava dicesse ciao ciao
le gambette a ranocchio che nuotavano
il nasino
la fronte
la vescica
lo stomaco
il cervello
il culetto
le braccia che facevano cucù

è maschio? è femmina?
ma chissenefrega! pare che la probabilità che sia un portatore di qualche cromosomopatia sia molto bassa, e questo è ciò che conta.
attendiamo una settimana per i risultati del bitest.
intanto questo è quanto si evince dall'ecografia.
per salutarmi mi ha stampato un primo piano del visetto, si distingue bene la fronte, il naso, la bocca, di profilo. pare un cammeo. mi ha detto "può tenerla in  portafoglio"

ecco
queste sono le notizie di oggi!

mercoledì 11 maggio 2016

ieri sera non riuscivo a fare niente.

la giornata è stata lunga a causa delle nausee. ho fatto due fughe in bagno, in ufficio, guardare il computer era dura. mi sono portata da mangiare da casa, è da lunedì che lo faccio, le cose che mi porto da casa sono più sane e meno "rigettose". niente di speciale eh, intendiamoci. sono fortunata, l'unica voglia che ho è la voglia smodata di carote crude. mangio carote come piovesse, addirittura mi genera benessere fissare la foto di una carota. annusare una carota. insomma oggi mi sono portata carote e pelacarote.
anche perché ho il terrore di ingrassare troppo, perché per me dimagrire è molto difficile e da quando ero ragazzina soffro di disturbi alimentari oscillando tra bulimia e Binge Eating Disorder. pesarmi per me è un momento estremamente critico e personale. dire quanto peso, ancora peggio.
non avevo neanche una bilancia in casa, prima di rimanere incinta. non sapevo quanto pesavo prima che mi crescessero le tette, mi sono pesata dopo, quindi in teoria il peso prima della gravidanza non lo conosco.

la giornata ieri, dicevo, è stata eterna. sono arrivata a casa e avevo piccoli crampi addominali e capogiri e una tendenza al vomito non proprio da ridere.
emme è stato meraviglioso, io ho tirato fuori un sorriso e ho lavato piatti e sistemato la cucina, lui ha fatto il resto.
la spesa, le orate, l'insalata.
mi ha convinta a buttarmi in divano con i nocciolini caldi sulla pancia. come mi sono sraiata sono partita a piangere, pensando a Pablino il mio gattino epilettico ormai in cielo da due anni.
e a quanto l'ho amato, quanto.
e se riuscirò mai ad eguagliare quell'amore con quello per mio figlio/mia figlia
e pensando che comunque ogni minuto in cui guardavo Pablino mi si riempivano gli occhi di lacrime e mi chiedevo se lo stessi amando abbastanza. perché se lo avessi amato abbastanza sarebbe stato salvo e non più malato, ma il mio amore non riusciva a guarirlo.
emme è venuto a controllare come stavo e mi ha trovata così, piangente sotto il piumone e coi brividi di freddo e questa mattina mi ha scritto su whatsapp che aveva fatto un incubo ma che non me ne voleva parlare.
e mi sono chiesta se l'incubo che emme ha fatto sia colpa della mia spossatezza di ieri. ho davvero fatto fare tutto a lui.
oggi piove.
oggi ho portato asiago, carote, mele, crackers integrali.
il cielo sembra giallo e io sono a Padova, come ogni mattina. nonostante emme mi avesse detto che forse sarei dovuta restare a casa oggi, che mi vedeva stanca ed esaurita.

in giorni come questi mi chiedo se il mio cuore sia abbastanza grande per amare come merita iol mondo meraviglioso che mi circonda.
e mi sento tristissima

martedì 10 maggio 2016

i parrucchieri cinesi

gravidanza a parte, ma anche no.
nel senso: io ho quasi 37 anni, li compirò ad agosto.
da tanto, da sempre, porto bene la mia età, grazie anche al sovrappeso che "tende e riempie" le eventuali rughe, la vocetta a paperina e l'idiosincrasia per vestiti e trucco che mi rendono acqua e sapone, sembro arale cretina in pratica.
ma una cosa va detta: alla mia età, nonostante il mio castano chiaro, non ho alcun capello bianco.
li cerco ogni giorno e non li trovo, i capelli bianchi.
emme, che di anni ad agosto ne compie invece 42, sembra ancor più giovane di me e la sua testa di capelli boccolosi e nerissimi sta su un meraviglioso corpo glabro e magro come il david di donatello. pare davvero un ragazzino, ma i suoi capelli crescono tanto. tantissimo e velocemente.
così sabato sera un'amica ci ha detto di questo salone di cinesi molto bravi e emme ha detto avrei proprio bisogno di tagliarmi questa ciospa non mi si vede più la faccia
io per contro, con la mia frangetta rifatta in casa con le forbici da cucina che manco tagliano e i capelli lunghi fino al culo lunghezze a caso, ero impresentabile.
quindi, senza appuntamento né niente, siamo andati da questi cinesi e in 20 minuti eravamo entrambi fuori, capelli tagliati e piegati.
io 15 euro, lui 10.
parlavo dei capelli bianchi perché la nostra amica che ci ha suggerito i cinesi, così come in generale molte altre persone, dicono "parrucchieri cinesi? bravi. ma una tinta io sinceramente da loro non la farei"
ecco, a parte che io non ho capelli bianchi e il mio colore, castano chiaro con qualche riflesso biondissimo, francamente mi piace
se devo essere sincera io amo le tinte ai capelli.
ma le tinte tintte.
non l'effetto "naturale", quello ce l'ho già. se potessi mi fare i capelli totalmente bianchi come andy Warhol, oppure rosa come poochie, viola come lady isabel.
insomma queste sono le tinte che farei.
e se la gravidanza andrà a buon fine (strizzatina ai maroni, tocchicciata al ferro di cavallo, insomma scaramanzia doverosa) e anche l'allattamento (ché io la chiara vorrei nutrirla il più a lungo possibile col mio latte, che me la rende forzuta come un piccolo Popeye e più sana dei miei gatti) potrebbe pure essere che io una tinta VIOLENTA dai cinesi me la faccio.
e vediamo se è vero che fa così male.
tanto ora di quel momento la mia azienda sarà già bella che fall......
ehmmmm
ciao.

lunedì 9 maggio 2016

senza alimentare paranoie - post che parla di tette

sulla conoscente, incontrata per caso sabato sera.
senza descrivere altro che la mia situazione i miei personali problemi

posso dire che sto abbastanza bene.
dico "abbastanza" e non "decisamente" bene soltanto perché oggi, come ieri sera, ho una stanchezza addosso che mi rende difficilissimo tenere gli occhi aperti. in azienda abbiamo un calo di lavoro molto vistoso e ci si annoia, purtroppo. non è un buon segno, la paura è che prima o poi succederà che si chiudano i battenti. ma la noia inoltre non mi aiuta a stare sveglia.
è molto importante limitare i caffè in gravidanza. io ne bevevo una quantità vergognosa (tipo sei al giorno , e comunque mi trattenevo. il caffè mi piace tantissimo, rigorosamente amaro e non macchiato, ma nero e puro. sei al giorno e mi trattenevo, se fosse stato per me il caffè si poteva benissimo sostituire all'acqua e berne tipo 20 al giorno era un attimo)
ora ne bevo due
alla mattina appena sveglia, facendo colazione
e dopo pranzo.
stop.
l'orzo non mi scende per la gola, l'ho sempre odiato, non posso bere orzo. in ufficio nel distributore di bevande non c'è il decaffeinato. al massimo c'è la cioccolata e il tè ma sono dolci e a parte che non li amo molto proprio perché dolci, devio fare attenzione per via della glicemia che tendo ad avere alta. e quindi niente, al massimo si va in bagno a risciacquarsi la faccia con l'acqua fresca e ci si mangia una liquirizia per tirarsi su,

da venerdì a ieri, io che sono iscritta al prenatal, avevo diritto allo sconto del 30% sull'abbigliamento gestante e bimbo e anche sull'intimo. così ho approfittato, perché i reggiseni taglia 7 iniziavano a starmi stretti. ho scoperto di avere la NONA di seno, la cosa mi ha francamente depressa...

A) perché sembro una pornodiva maggiorata rifatta ma alta un metro e mezzo, praticamente un FREAK DEL CIRCO BARNUM

B) perché temo che un aumento del seno così importante (da una quinta a una nona e sono ancora al terzo mese) ho paurissima che sia collegato ad un eccessivo aumento di peso. e io, che ho la tendenza ad ingrassare, mi sento complessata. non sono stata a dieta. non ho fatto sport. non facevo queste cose neanche prima. non ho mangiato di più di prima, ma uguale., però ho smesso di fumare (metabolismo che si abbassa...). però ho smesso col vino (calorie di meno)
insomma ho paura di diventare una mega cofana irrimediabile, peggio di quanto non sia già. mi viene da piangere...

C) la nona. ma ci sono taglie più grandi? tipo che se cresce ancora, dove lo metto questo seno madornale che mi è arrivato? ESISTE LA DECIMA, L'UNDICESIMA?

applico la crema elasticizzante mattina e sera, dopo le due docce quotidiane, almeno quello. massaggiandolo, mi rendo conto che il mio seno è praticamente di pietra. durissimo. quindi ok, forse un po' di adipe si è formato, ma la verità è che secondo me è edema. è proprio gonfissimo.... ieri sera ero all'osteria con amici e dato che non sono una che bada molto all'abbigliamento, ho completamente toppato maglia. ho indossato la mia fidata H/M a righe orizzontali nere e fuxia. la cosa peggiore che potevo indossare. nessuno riusciva a staccare lo sguardo dalle mie due zavorre alla MEGALOMAN.
quando mangio e ho una maglia scollata, cadono i pezzi nella scollatura e ciao. chi li trova più?
col caldo viene voglia di mangiare un bel cono gelato, e cade la goccia di gelato proprio in mezzo alle boe. ti si raddrizza in un attimo la schiena come se ti avessero infilato una scopa in culo, gli amici si sbellicano dalle risate, e tu che fai a parte vergognarti come una ladra, maledire la scollatura, maledire le tette e chi le ha inventate e ingobbirti come quasimodo per cercare di mimetizzarle?
lo sapete qual è il mio sport preferito?
.
.
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il PING PONG
sono anche bravina. mi piace da morire. d'estate specialmente, giocarci in compagnia, le risate e la felicità di fare due tiri a ping pong per me sono impagabili.
bene.
io me lo posso scordare, il ping pong, con queste minne spaventose.
correre è impossibile (per farlo devo tenerle ferme con le mani altrimenti sento un dolore lancinante e se le mani sono impegnate con la racchetta come faccio?)
fare i rovesci è impossibile, non ho proprio spazio.

emme è contento. ha detto che le due propaggini idrostatiche che mi ritrovo sono oltre ogni sua immaginazione.
almeno questo. ha imparato a maneggiarle con cautela ma qualche volta per sbaglio mi arrivano di quelle gomitate che vedo le stelle e marte e giove e KRYPTON

vi prego, aiutatemi. ne volete un po'?


martedì 3 maggio 2016

non sono una bella persona.- post eterno pesante e tronfio

lo dico sempre. il mio difetto peggiore è l'invidia.
l'invidia mi rende malvagia, cattiva, vendicativa. la mia invidia si placa solo col tempo, tanto, ma tanto tempo. qualcosa come circa una quindicina di anni.
non prima.
l'ho sempre detto, nessuno mi crede, ma so essere furibonda quando sono invidiosa.
e il fatto che io sappia perfettamente che il sentimento d'invidia è negativo, mi rende pure autolesionista.
oltre ad essere invidiosa, mi sento in colpa per esserlo. pertanto mi mortifico. ma l'automortificazione porta la mia invidia a crescere ancora. la spirale si autoalimenta e mi fa soffocare.

dicono che la gravidanza porti introspezione e temo che sia vero.
ci si studia, si diventa più "parasimpatiche", nel senso che stiamo attente anche ai lati più oscuri, meno logici di noi stesse. lati che non abbiamo mai provato a descrivere con delle parole, lati neanche pensati, ma solo percepiti come un infrasuono durante un film dell'orrore. quel brivido lungo la spina dorsale che origina da un suono che il tuo timpano non traduce come "suono" al tuo cervello, ma come "brivido" sulla tua pelle. e basta.

lati non descrivibili di noi improvvisamente sentono la necessità di essere immortalati con delle parole, delle immagini, degli esempi.... all'università ricordo una lezione, una delle più preziose della mia vita, a livello culturale ma soprattutto personale. veniva spiegato come, nella storia, quando veniva fatta della mitografia (quando cioè un mito greco veniva descritto, in un'opera letteraria) significava che quel mito era già morto.
altrimenti che senso aveva parlarne?
non descrivi qualcosa di evidente a tutti. non spieghi a nessuno che l'erba è verde, avrebbe senso farlo solo se l'erba non esistesse più, giusto?

la necessità che ho, urgente, di descrivere la mia invidia, mi lascia sperare che sia in fase di esaurimento. ovviamente la mia invidia riguarda la conoscente, che al primo tentativo è rimasta incinta e che ora, assieme al suo compagno che è uno storico amico di emme, ci perculano.
nel senso che amano dire "oh, voi due anni noi invece ZAC, al primo colpo". lo dicono a noi e anche ai nostri comuni amici.
lei alla comunicazione ufficiale agli amici, avvenuta come da etichetta allo scadere del primo trimestre (io ed emme invece dalla gioia non siamo invece riusciti a tenercelo per noi) ha detto anche "quella sera le mie ultime parole famose sono state BOF, NON RESTERO' INCINTA FACILMENTE e poi mi sono addormentata sul cuscino e invece ZAC" e poi mi ha guardato e ho colto un sorrisetto (dimmerda) probabilmente motivato dal fatto di essersi resa conto di aver detto uno sproposito con me presente, ma tant'è, #sonofiganonèmicacolpamia.

insomma, io ci resto male ma il problema è mio. li rifiuto, rifiuto la loro presenza. se facessi notare loro che queste frasi mi feriscono, sono sicura, conoscendoli, che direbbero che non so stare allo scherzo, che sono priva di ironia, che sono pesante. che siamo pesanti. perché questo malcontento coinvolge anche il mio splendido meraviglioso emme. che pure lui ci è rimasto di sasso davanti a certe sparate.

e una cosa bella, magnifica, come l'immaginare chiara-daniele coi capelli biondi come i miei, ricci come i suoi, ridere di gioia e fare un sorriso speciale al suo papà e sapere che la sto fabbricando in questa pancia e che in ogni momento della mia vita mi porto dentro non solo un pezzettino di emme, ma una nuova vita che avrà i suoi cromosomi oltre che i miei

una cosa così bella
assume un sapore amaro.

mi sono sfogata, ecco. (mi sfogo spesso ma in realtà non serve a molto...)

lunedì 2 maggio 2016

la torta cessa ma squisita

dedico questo post a giorgia. purtroppo non ho una foto ma, cara amica, posso garantirti che questa torta da vedere è proprio brutta, sembra la cacca di una mucca in mezzo al prato.
eppure ogni volta che la porto a qualche pranzo tra amici va spazzolata perché è, ti assicuro, prelibata.

oltre che facilissima da fare

ed essendo priva di farina, adatta ai celiaci

ingredienti:
200 g di cioccolata fondente (due stecche di cioccolato novi)
200 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di maizena
4 uova (tuorli e albumi separati)
100 g di burro

scalda il forno a 190 °
spezzettata a cubetti la cioccolata e il burro, scioglili insieme nel microonde in modo da formare una crema cremosa.
sbatti i tuorli dell'uovo con lo zucchero a velo. aggiungi la maizena e sbatti.
incorpora la crema cremosa di burro e cioccolato
sbatti a neve gli albumi con un pizzico di sale
incorpora tutto insieme mescolando delicatamente
versa l'impasto, che sarà semiliquido, in una tortiera (24 - 26 cm di diametro) imburrata e passata col pangrattato (O CON LO ZUCCHERO DI CANNA, trucchetto che viene da Salerno dall'insegnante di pianoforte di mia mamma)

inforna senza ventola per circa 30 minuti

e basta

la torta è bruttissima a vedersi. ma è croccante fuori e morbida dentro, pare ripiena. facile come bere un bicchiere d'acqua, giulia può sbattere lo zucchero con le uova, gabriele poi può dedicarsi a pulire la terrina dell'impasto che sa di cioccolato
tempo di lavorazione, 20 minuti

ciao

i dialoghi tra me e chiara-daniele

ebbene si. chiara-daniele è ancora tra noi. si chiama chiara-daniele perché effettivamente io mi sono fissata che è una bambina ma potrebbe benissimo essere un maschietto quindi ha il nome bigusto, per ora.
bei nomi vero?
a me piacciono tanto e anche ad emme. abbiamo scoperto che se emme fosse stato una femminuccia sarebbe dovuto chiamarsi proprio chiara, questa cosa mi ha fatto
propendere ancora di più per questo nome... AWWWWWWWW.... *_*

è ancora tra noi, dicevo. io ho quasi 37 anni ma ho deciso che voglio fare l'ultrascreen prima di procedere con amniocentesi o villocentesi, e la ginecologa è d'accordo con me. ok che è più costoso, amnio e villo per la mia età sarebbero gratuite, ma sono pericolose. abortività mi dicevano di 1/1000 per amniocentesi (che però è tardiva, quindi nell'ipotesi peggiore si farebbe un PARTO ABORTIVO, una cosa che dire horror è fargli un complimento) e 1/500 per villocentesi. e poi? se poi si scopre che c'è effettivamente una cromosomopatia, che facciamo? interrompiamo?
non ce la faccio mica.
no io mi rifiuto.
facciamo comunque l'ultrascreen, anche perché così faccio due piccioni con una fava, mi becco anche l'ecografia del primo trimestre e per giunta in 3d. così chiara-daniele finalmente sarà una fisionomia, un naino delle manine,
venerdì ci siamo visti, con chiara-daniele.
la ginecologa con lo strumento ecografico deve averle rotto le balle perché me la stuzzicava e lei si agitava con le manine, per la serie "e piantala che stavo dormendo"
misura 2,5 cm.
il cuore è bello forte.
siamo a 10 settimane, domani entro nell'11esima, le nausee sono svanite
le preoccupazioni, anche.
non dico più chiara-daniele è morto, non lo dico perché ormai ci parliamo, ehehe
certo, facciamo conversazioni semplici, del tipo "stasera c'è tacchino a cena. spero che ti piaccia"
e lei che risponde "si il tacchino va bene. tu però piantala di preoccuparti, guarda che non sono morta, guarda che lo so che tu e il papà mi volete bene e che hai paura di perdermi e che mi sei corsa dietro per due anni, ma ormai mi hai acchiappato e non ci lasceremo mai più"
e poi aggiunge" e non pensare a quella babbiona della tua conoscente che oltre a romperti l'anima con lo yoga che tanto tu e lo yoga non c'entrate niente, ti dice di stare buona e vuole convincerti a fare l'amniocentesi, che si attacchi ASTOCAZZO anche perché a me l'amniocentesi non piace, primo, e secondo i nomi che ha scelto fanno da CAGARE" e conclude dicendo "la conoscente ormai non la vedi da un bel po' e manco le parli eppure mamma, ne sei ossessionata. quindi deduco che il problema sia tuo, e guarda che io una mamma squilibrata non la voglio altrimenti poi quando divento grande mi drogherò e farò le marchette a bordo strada e sarò BORDERLINE"

da questo piccolo dialogo potete già intuire che chiara-daniele è molto più intelligente di sua madre, nonostante la giovane età.

ciao

giovedì 14 aprile 2016

secondo me non è mica morto....

e si. ci siamo. ok non so più nulla del piccolo signore oscuro che alberga nel mio corpo, nel senso che l'ho visto in ecografia quella volta il sei aprile e poi basta. la prossima ecografia l'avrò l'11 maggio.
le cose spiacevoli sono
1) la nausea, niente di terribile, molto gestibile in realtà. pare però di avere sempre il mal d'auto e peggiora se non si dorme a sufficienza.
2) dormire a sufficienza. per me in questo periodo la sufficienza si aggira sulle 14 ore al giorno. alle 21 crollo. mi alzo alle 6:15, lavoro pimpante (circa) ma poi pranzo alle 13 e alle 13 e un quarto mi viene giù una scimmia allucinante. una sonnolenza che non  so spiegare. il problema è che sono in ufficio e quindi no, non dormo a sufficienza, ahimè...
3) l'ipersensibilità agli odori. la cosa ha i suoi vantaggi, per esempio sarebbe per me IMPENSABILE fumare. l'odore delle sigarette mi fa schifo, ma schifo proprio. sento a 100 metri l'odore di fumo e questo mi rende talebana, cosa che ho sempre detestato di dover diventare ma non posso farci niente. e dire che fino a tre settimane fa ero a 25 Chesterfield al giorno, SMOLLATE ISTANTANEAMENTE appena visto il positivo. devo dire che sono stata brava dai :)
 anche l'odore degli alcolici mi infastidisce. è comodo, non rischio di bere e di fumare. ma mi rende antipatica...
4) gli asparagi sono improvvisamente diventati amari. e anche il tonno in scatola. i sapori sono cambiati, alcuni in peggio, molto molto peggio! l'insalata sa di detersivo. le fragole, di medicinale. il dentifricio sa di merda. lavarsi i denti senza vomitare richiede una concentrazione che neanche il tiro con l'arco
5) i TERRIBILI attacchi di freddo che mi colgono alla sera prima di andare a dormire. brividi che mi squassano, e io che sono sempre stata gommata, non ho mai sofferto il freddo e neanche il caldo sono attonita davanti al fatto che con un piccolo spiffero parto non a tremare, ma a scuotermi come un martello pneumatico
6) le tette.
ragazzi. le tette.
io che porto già una quinta di mio, sono arrivata alla SETTIMA. ho comprato tre reggiseni da prenatal, la commessa gentilissima e anche abbastanza stressata credeva che fossi al secondo figlio. "no" - le ho detto "non secondo figlio. secondo MESE" "Ah, e porta già ma settima? suo marito farà festa!" quando invece, povero emme, non può neanche avvicinarvisi, alla mia settima, che al solo sguardo le sembra di essere stata presa a calci da golia di davide e golia. le mie tette sono indolenzitissime, l'altro giorno stavo sistemando il bucato ma ho sbagliato manovra e con una tetta sono andata a sbattere contro uno stipite di una porta. mi sono accasciata al suolo gridando. impossibile fare niente senza reggiseno, neanche dormire. per fare le scale, devo reggerle con entrambe le mani e sembro una maniaca sessuale.
 
le cose belle invece sono:
1) i capelli e la pelle. splendono letteralmente, non so se per via dell'aver smesso di fumare.... ma forse no. e i miei capelli, da 33 anni lisci imbachettati, si stanno ARRICCIANDO! e stanno diventando più scuri. il cambiamento mi piace proprio!
2) l'umore. che dopo gli sbalzi e gli attacchi di fobia dell'aborto  della scorsa settimana, complice anche il fatto di non avere più avuto contatti con la conoscente del post precedente, si è assestato sul livello "fumatrice hippy di marijuana che augura la pace ai fratelli dell'africa". sorrido radiosa se qualcuno mi chiede come sto. più che radiosa, in realtà, stordita o meglio Rincoglionita. e la cosa bella è che non me ne importa di sembrare rincoglionita, invece mi importa tantissimo del resto del mondo. ho voglia di storie, di emozioni degli amici, infatti giorgia e manu, oggi che a lavoro non ho un czz da fare mi leggerò i vostri blog che è da tempo che lo voglio fare
3) la pancia. sono solo a 7+2, che in gergo significa ottava settimana appena iniziata e già si vede. che bellezza oddio! ODDIO! non posso crederci io la guardo e la riguardo e non posso crerdere che uan cosa così bella sia toccata a me, proprio a me.... e sarà una bambina io lo so già. vorrei chiamarla Chiara. assomiglierà a emme. insomma che bello! <3
4) la digestione. sto digerendo tutto, anche i sassi. più la roba è piccante e più buona mi sembra, mangio trituro e digerisco che è una bellezza, non ho mai avuto problemi a digerire più di tanto, ma adesso proprio sono un tritarifiuti.
5) la salute. più neanche un mal di testa, più neanche un raffreddore. né mal di schiena, né ginocchio. acciacchi, più visti. questo rende inutile l'assunzione di farmaci, che tanto non potrei prendere. sono un leone e questa cara vecchia carcassa neanche tanto bella, devo dire che mi sta dando grandi soddisfazioni.
 
insomma
alla .luce di tutto ciò, a me pare davvero impossibile che la Chiara sia morta. no perché la chiara odia gli asparagi, ha sonno, non ha mal di testa e probabilmente ha i capelli ricci e sta infatti facendo arricciare pure i miei.
non può essere morta
io un pochino ora la sento....

lunedì 11 aprile 2016

modalità trainspotting

esami del sangue prescritti dalla ginecologa fatti. allora mi hanno trovato, nell'ordine
glicemia a 104
toxoplasmosi ancora attiva dopo due anni
batteri nelle urine
anemia

fantastico no?
quindi venerdì mattina sono andata dal medico di base per le impegnative. sono tornata a casa con l'idea di andare a lavoro il pomeriggio. ho avuto un tracollo inaudito, in pratica, parcheggio l'auto,. salgo a casa, parto a piangere e per tre ore non solo non riesco a fermarmi, ma non riesco neanche a stare in piedi, le ginocchia si piegano e penso che morirà.

antefatto.
una coppia di amici ha concepito un mese prima di noi, al primo colpo. noi invece ci abbiamo messo due anni.
e già questo mi ha fatto scattare il crimine.
ma non è tutto: lei è una di quelle donne molto mistiche: la tipica persona che calcola la data del parto a seconda delle fasi lunari (cosa che ha fatto anche una mia conoscente, il risultato è stato un parto indotto venerdì sera), che pensa che l'ansia passi la placenta e arriva al bambino così per magia, la tipica persona che in sostanza dice che la scienza non può spiegare proprio tutto.
inutile dire che io sono esattamente l'opposto, UOMA anche in gravidanza, piena di battute macabre (il bimbo inizialmente lo chiamavo "il parassita" e per sdrammatizzare immaginavo un commercio di organi in Bulgaria se avesse fatto i capricci da grande. i miei livelli sono TIM BURTON e mentre quelli della mia conoscente invece sono CATECHESI DI FILOSOFIA (filosofia....) ORIENTALE.

insomma oltre al danno (voi al primo colpo, noi dopo due anni) la beffa (lei che si permette di dirmi STAI TRANQUILLA a me quando mi chiede come sto e io le rispondo che secondo me essendo il rischio di aborto spontaneo del 20% nel primo trimestre e considerando che la mia vita non è filata liscia praticamente mai, mi sento in filino in ansia e spesso piango fino a farmi esplodere i bulbi oculari)

quando voi siete agitati, e qualcuno di viene a dire "stai calmo" cosa sentite nel profondo?
no perché io sento proprio partire l'embolo.
per il semplice fatto che sentirsi dire stai calmo equivale a non venire presi sul serio nel nostro malessere. stai di merda e il prossimo ti sminuisce dicendoti stai calmo, e quindi oltre a stare di merda ti senti pure in colpa per stare di merda e non ne esci più. e se poi l'amicapermododidire ti dice anche guarda che l'ansia passa la placenta ecco che davvero la tentazione di buttarti dal balcone si fa irresistibile,. perché questa cerca pure di farti stare in colpa perché con la tua ansia stai danneggiando il bimbo.
il climax è
1) sei agitata perché hai paura anzi proprio la fobia di avere un aborto ritenuto
2) ti dicono di stare calma e ti senti ancora peggio perché la fanno facile e tu però tutto vedi tranne che la facilità dello stare calma
3) ti dicono che agitarti danneggia l'embrione quindi sei prue stronza e snaturata perché stai cercando di ammazzarlo col tuo panico

ma ragazzi, incredibile ma vero, io ho trovato una soluzione a tutto ciò.
anzi due soluzioni
la prima è EVITARE COME LA PESTE le donne incinte mistiche, arroganti e presuntuose che si accarezzano la pancia con aria bovina e sputano sentenze dal cielo.
la seconda è che pensare che comunque vada, anticipare il lutto non farà cambiare la realtà dei fatti. tanto nel culo te la prendi ugualmente, se muore.
e se non muore, ti sei rovinata un momento di gioia.

mi sto allenando eh. ci sto lavorando.
ciao da Tim Burton


PI ESSE
in realtà, posso dirlo?
io mi piaccio così. anzi, mi STRAPIACCIO così. tiè.

giovedì 7 aprile 2016

be

io scrivo un nuovo post! grazie amiche, siete tutte fantastiche a tifare per me!
allora:
no, non è morto.
misura 2 millimetri ma il cuore già si vede (cosa rara, in genere il cuore si vede dopo i 2,6 mm).
ha la forma di un piccolo anellino con diamante.
secondo i miei calcoli dovevo essere a 6+1, invece dall'ecografia sono a 5+6. non fa molta differenza.
la data presunta della nascita io speravo fosse il 27 novembre (compleanno di Jimi Hendrix). invece no, sarà il 2 dicembre. a natale! uau!!!!!
fino alle 12 settimane, essendo comunque io attempata, non si tira un sospiro di sollievo.
ma quando ho visto il cuoricino ho detto alla ginecologa uno dei miei spropositi, e cioè "è sicura? io lo davo per spacciato"
la dottoressa si è messa a ridere.
io tremavo e non mi reggevo in piedi quando mi dovevo rivestire. emme è entrato con me e mi stringeva la mano fortissimo, e quando siamo usciti eravamo in confusione.
andati, proprio
non ho pianto non ho riso o forse si, io sinceramente non mi ricordo.
comunque, sarà una bambina.
che crescerò come lady oscar, come un maschio.
andrà a calcio, le comprerò solo macchinine e trattori e la danza se la può scordare. o anche no,
insomma io non lo so proprio
oddio
oddio oddio oddio
scrivendo mi rendo conto.
ho persino fotografato l'ecografia per potermela riguardare sul cellulare ogni tanto, per essere sicura che non mi sono immaginata tutto
OMMIODDIO
piccolo e gagliardo anzi, piccola e gagliarda.
tutta suo padre.

martedì 5 aprile 2016

da quando ero bambina ho paura delle cose

e il mio personale modo di reagire alla paura era scherzare. insistere. spaccare gli incubi in quattro, esagerarli, renderli reali, estremi, esasperarli fino a quando troppo gonfi per poter ancora volare, esplodevano.
per esempio, la paura dei rettili significava che adesso facciamo che entra un serpente in casa. morde la mamma, il papà, che muoiono. e tu bimba resti abbandonata per mesi nella casa, coi cadaveri dei tuoi genitori che cominciano a puzzare, l'odore della loro pelle che diventa sempre più forte, così forte da sapere di dolciastro. e stanno marcendo e il serpente è sotto il letto da mesi e nessuno sa che sei lì. paradossale no?
per esempio, il caso di cronaca, bambina nata con due teste (dopo anni avevo scoperto che effettivamente è successo davvero, si tratta di due gemelle siamesi, Abigail e Brittany Hensel, un solo corpo e due teste, ora hanno una trentina d'anni). la bambina con due teste va a scuola, si siede sul banco ma siccome sono due teste ecco che chiacchiera. la maestra la riprende. comincia a fare confusione, peccato, due teste due cervelli pensavo fosse più intelligente degli altri invece si incasina. paradossale. la paura si sgonfia.

scrivo tutto questo perché da due settimane ho scoperto di essere incinta.
aspetto un bambino e sono alla settima settimana, in barba alla scienza e ai medici che mi avevano detto che era impossibile.

solo stamattina ho avuto qualche nausea, a parte due tette madornali e l'assenza del ciclo io non ho proprio né sintomi, né nulla.
né sensazioni, emozioni, misticismi e stronzate.

ergo

il bimbo è morto, secondo me.
io non lo so, lo scoprirò domani, ho la prima ecografia.
ma secondo me è morto.

mercoledì 16 marzo 2016

ma parliamo di cucina, via

la scorsa primavera sono stata ad una bellissima festa alle serre dei giardini Margherita a Bologna. un posto preso in gestione dal fratello di emme assieme a degli altri associati, un posto con una bella struttura: ci fanno laboratori per bambini, laboratori di agricoltura sostenibile, cineforum, cobaby, d'estate concerti, c'è un bar ristorante, insomma una figata.
faceva caldissimo, erano mi sembra i primi di giugno.
talmente caldo che il concerto previsto della banda "i musicanti di san crispino" (una banda vera e propria, tromboni trombe bassotuba, almeno 10 persone, solo che suonano hey boy hey girl dei chemical brothers e cose del genere) è stata l'occasione della sudata più clamorosa della mia vita.
era una domenica e tra le varie persone presenti, per pranzo c'era un amica del fratello di emme.
consideriamo che l'ambiente era un ambiente di vegetariani, e lei ha portato una torta salata vegetariana. che mi ha lasciata sbalordita, lettteralmente, così ieri ho provato a rifarla con ingredienti un po' troppo low profile e difatti non è che sia venuta buona come quella.

ma io la scrivo, perché essendo al risparmio mi sto portando il cibo in ufficio da casa e le torte salate sono una vera dritta!

Titolo: TORTA SALATA TERRONA

ingredienti:
pasta sfoglia comprata al supermercato
ricotta (servirebbe la ricotta di pecora io invece avevo la ricotta dell'IN'S)
pomodorini
un limone (possibilmente biologico. possibilmente. io infatti avevo il limone dell'IN'S)
due uova (biologiche. quelle si, le avevo, meno male)

scaldi il forno no grill ma ventilato, il mio forno è veloce quindi faccio 160°, ma magari un altro forno ha bisogno di 180.

lavi almeno una dozzina di pomodorini.

in una terrinetta profonda sbatti la ricotta (250 g) con le due uova intere. metti sale e pepe e ci grattugi la parte gialla della buccia di limone.

prendi una teglia da forno e ci srotoli la pasta sfoglia, fai una conchetta, ci butti l'impasto di uova e ricotta e buccia di limone.

una volta arricciolato il bordo della pasta sfoglia, decori coi pomodorini tagliati a metà. inforni mezz'ora.

lasci raffreddare
l'indomani te la porti in ufficio.

è molto delicata (difatti non sembra neanche fatta da me che carico di spezie piccante aglio cipolla come se non ci fosse un domani)

ma secondo me è favolosa.

se uno ce l'ha, può metterci secondo me anche un po' di parmigiano grattugiato nell'impasto. a piacere insomma.
questo è il mio pranzo di oggi, messo a scaldare sul termosifione.

e speriamo che la pausa pranzo sia meglio di quella di ieri

martedì 15 marzo 2016

pausa pranzo

la pausa pranzo con le colleghe è spesso uno strazio. tipo oggi.
le mie colleghe, quelle con cui pranzo, hanno
1 un figlio di sei anni e due gemelle di due e mezzo
1 una bambina di 3 anni
1 un bambino di 8 anni
ovviamente i 5 in questione sono l'unico argomento di conversazione, molto difficile schiodarsi da lì. una volta una bambina è stitica, un'altra volta i 3 fratelli si ammalano contemporaneamente e si parla di medicine omeopatiche con una cognizione di causa pari a zero (a tale proposito consiglio la lettura del blog medbunker.blogspot.it), si parla di quanto è schizzinoso tizio o di quanto intelligente è caio, di cacca pipì vomito diarrea caccole e catarro, insomma, un vero spasso.
oggi però abbiamo dato il meglio.
l'amica di una collega da qualche mese ha scoperto di avere un diabete terribile, purtroppo. appena sposata e in cerca di un bimbo, la scoperta di questo diabete è coincisa con la scoperta di essere incinta.
purtroppo il bimbo lo ha perso, tra l'altro.
ora questa ragazza è in cura in dei centri iperspecializzati, sta considerando l'idea di adottare un bambino dato che le sue condizioni di salute non le permetterebbero di avere una gravidanza, e ieri è andata in ospedale a farsi installare la macchinetta dispenser di insulina che le somministra automaticamente la dose corretta senza dover misurare costantemente la glicemia nel sangue.
insomma, una tragedia.
proprio per il fatto che ieri questa ragazza era in ospedale, coi tempi ospedalieri ha pranzato tardissimo, cosa molto pericolosa per un diabetico che deve attenersi agli orari altrimenti rischia sbalzi di glicemia che possono essere potenzialmente fatali.
quindi ha cenato controvoglia.
quindi è andata a letto senza aver mangiato a sufficienza.
suo marito mentre lei dormiva non si è fidato, le ha misurato la glicemia e le ha sparato una dose di insulina in emergenza. le ha salvato la vita, lei non si sarebbe svegliata se suo marito non avesse fatto così.
appena ho sentito questa storia, io ho fatto un sorriso e ho esclamato "che bravo quest'uomo, ha salvato sua moglie! c'è mancato un pelo, meno male che c'era lui"
un'altra però ha detto "eh bisogna che sia davvero innamorato uno così. metti che la coppia va in crisi. metti che lui la aiuta solo perché gli fa pena. metti che uno potrebbe anche fregarsene, in fondo è lei responsabile di sé stessa, doveva pensarci lei no lui, che è un uomo, che non capisce. che se vuole la molla perché tanto è malata anzi no non la può mollare perché una così fa pena"
insomma il senso del discorso era questo.
io sono sbiancata e sono tornata a mangiare la mia fettina di torta salata senza spiccicare più parola. non posso, chiaramente, fare polemica in ufficio, poiché siamo costrette a lavorare insieme e non siamo amiche, ma dobbiamo remare. tanto più che l'azienda è in crisi nerissima e dobbiamo lavorare meglio che possiamo, in un momento come questo.
io lo avrei fatto, per emme. di salvargli la vita. e non solo, dopo averlo fatto sarei stata  STRAFELICE di aver contribuito a tenere al mondo un tesoro inestimabile come lui. immagino che lo stesso lui farebbe per me. perché cavolo due devono essere in crisi? perché lei non può avere figli, almeno al momento? e allora lui la deve mollare anzi NO, non la molla perché gli fa pena?
ma che discorso è?
l'amore dov'è? la felicità di dividere insieme la vita, il letto, la casa, dov'è? non trovate invece bellissimo che nonostante la terribile malattia, un uomo voglia a tal punto salvare la moglie (che in un momento di crisi non ha cenato a sufficienza e così ha rischiato la pellaccia) da svegliarsi di notte, farle l'insulina e volersi caricare almeno un pochino del suo fardello?
quella che poteva essere una delle pochissime cose romantiche dette in pausa pranzo, si è trasformata in una mostruosità.
se provassi a ribattere mi sentirei dire "non capisci, tu figli non ne hai non puoi sapere"
e io figli non ne ho perché?
perché ero sposata con uno che mi ha mollato, perché gli anni sono passati, perché ora io ed emme ci stiamo provando e curando senza sperarci troppo (l'unica soluzione a parte il miracolo è la IUI, devo mettermi in lista in ospedale (2 anni di attesa), i centri privati di chiedono 300 € per aprire la cartella clinica più altri 700 € a tentativo e le percentuali di successo per ogni tentativo sono il 10%, ed essendo che stiamo facendo lavori di ristrutturazione in casa e che prendo 1100 € al mese i soldi attualmente non li ho.
queste cose in ufficio non si sanno, d'accordo.
ma a me pare che la gentilezza, l'incanto di una coppia comunque innamorata, la sensibilità di stare con persone diverse da te senza per questo sentirsi un gradino più su, ecco, siano cose molto, molto lontane da CERTE (ho detto certe) mamme che a causa della maternità sono diventate persone ABBRUTITE E BRUTALI.

e con questo chiudo e vado a brontolare tra me e me.

lunedì 14 marzo 2016

dannata IKEA

i weekend ultimamente sono convulsi. stiamo sistemando il marciapiede che corre tutto intorno al condominio, con il contributo di emme e di un altro condomino. emme sta facendo l'operaio in questi giorni ed è felice di aver mollato un po' il famigerato computer. si sente in forma e sta sempre all'aria aperta!
io sono qui a Padova in ufficio e mi sento inutile, così almeno nel weekend cerco di rendermi utile. sabato dalle 9 del mattino, mentre emme era giù con l'operaio rumeno a spostare sacchi di cemento e azionare la betoniera, ho pulito casa. era una splendida giornata di sole e io in canottiera a sgobbare, la casa poi splendeva, cosa rarissima da me. l'indomani eravamo a pranzo dai miei dato che dovevamo portare loro un computer. uscendo sulle 16 da casa dei miei con emme siamo andati allì'IKEA
idea DIMMERDA!
la domenica pomeriggio all'Ikea è l'inferno dantesco.
un casino della madonna. bambini dappertutto. mamme col tacco a spillo che vanno alla velocità del fango senza riuscire a tener fermo il pupo che corre qua e là. tutti con questi carrelli, una fiumana di carrelli, una svolta a destra una a sinistra la scorciatoia attraverso i tendaggi e la completa perdita del senso dell'orientamento.
io non ci capivo più un cazzo.
cercavamo una sedia da ufficio che per fortuna abbiamo trovato, in mezzo ai miasmi di candele profumate alla vaniglia, mi è venuta una nausea e un'ansia fortissime che devono ancora passarmi.
speravo tanto nel reparto "accessori cucina" e mi sono trovata immersa nelle carabattole più inutili e meno funzionali della storia. secondo me l'Ikea è il regno degli aspiranti cuochi che però non sanno ancora cucinare. pentole inutili! piatti in terraglia! setacci per il pangrattato fatti con lo sputo e destinati ad arrugginire in zerodue! taglieri fuori misura! l'unica concessione l'ho fatta ad una tortiera rotonda (che non avevo, odiando i dolci ero senza tortiera, ma siccome le torte mi piacciono salate me ne sono presa una tonda che non si sa mai) e ad uno scopettone per il WC che costava 0,90 €.
sono andata allo svezia shop a vedere se almeno c'era qualcosa di buono e spotaccioso da mangiare e mi sono trovata in mezzo a preparati chimici per farsi il pane di segale chimico e poco altro.
ho preso una bottiglietta di succo al mirtillo che con emme ho smezzato in macchina, ed era insapore.
un'esperienza traumatica.
fino all'uscita labirintica dal parcheggio, terribile, una cosa che non ripeterò mai più.
come se non bastasse
il freezer dei genitori di emme martedì per sbaglio è stato spento. la mamma di emme sabato si è accorta che tutte le provviste si sono scongelate. pesce,, carne, pasta fresca.
ci hanno chiesto se potevamo passare da loro e prenderci qualcosa da cuocere e consumare, 3 cosce di pollo 2 branzini e 2 salsicce.
quindi ok, siamo passati dopo l'IKEA (mezzi stravolti, tra l'altro). poi alla PAM a farci due spese (la candeggina, lo shampoo, la salsa di pomodoro, cose anche necessarie).
alle 19:30 eravamo a casa, giusto in tempo per cucinare tutto prima che andasse a male.
poi cena.
poi collasso.

la frase della giornata è
"la prossima volta che andiamo all'IKEA.......
........
NON ANDIAMO ALL'IKEA!!!"

venerdì 11 marzo 2016

le ricette veloci

io ed emme adoriamo il cibo. ne abbiamo proprio un vero culto, entrambi cuciniamo molto bene e siamo un punto di riferimento per tutti gli amici e anche per i nostri stessi genitori, che spesso ci telefonano per chiederci consigli (com'è che la fai la bieta? volevo cucinare il pesce al cartoccio cosa mi consigli?)

emme ultimamente è lanciato con i vasetti sottolio. carciofini, pomodorini secchi, cipolline borettane, melanzane alla napoletana, persino l'aglio sottolio. abbiamo acquistato a un prezzo modico dei Bormioli in un consorzio agrario che conosciamo, e via di conserve.

emme però lavora da casa, gestisce i suoi tempi, non dico che sia meno stanco di me perché non è così, ma diciamo che io invece esco di casa alle 7:15 e torno a casa alle 18:30, facendo la pendolare. quando torno in genere mi dedico al bucato, al lavaggio piatti, prima poi mi infilo in doccia (lavoro in una città inquinatissima e quando torno alla sera i miei capelli puzzano di piscio. terribile, lavarsi è PRIORITARIO).

poi spesso emme è su skype con clienti, collaboratori, insomma la sera tante volte cucino io.

e generalmente dopo una doccia, una lavatrice e un lavaggio piatti ormai sono le sette e un quarto minimo, a meno che non faccio un salto al supermercato dato che ho io l'auto. perché se ci metto in mezzo anche la spesa si fa ancora più tardi.
certe volte confesso che cedo alla pizza da asporto, ma quella pizza in genere ha il sapore della sconfitta, perché a me cucinare piace da morire. alcune sere sono distrutta ma lo faccio lo stesso.
ma devo fare per forza le famose RICETTE VELOCI.
che va bene anzi benissimo, per carità. veloci ma gustose, ricche, spesso metto tante spezie (io amo le spezie da tutto il mondo)

però sono in una fase coccola. abbiamo cambiato frigorifero, girato i mobili della cucina, fatto un bel po' di bucati di cose pesanti e invernali e delicate, e messo via i maglioni in cachemire, insomma ho voglia di dedicarmi alla casa e alla mia famiglia. e vorrei fare una ricetta un po' più impegnativa, ricavarmi il tempo di dedicarmici con tutto il cuore.

le mie ricette veloci, scrivo quelle che mi vengono in mente per prime, sono in genere
- petto di pollo a cubetti con farina miele e limone
- torta salata di insalata troppo svenuta da poter essere mangiata cruda
- ratatouille di verdure miste piccante
- amatriciana dei poveri
- risotto ai cetrioli zucchine mantecato col gorgonzola
- tandoori di tacchino (sempre dei poveri)
- platesse (surgelate) alla mugnaia con dragoncello
- frittata di cipolle appassite nel vino bianco (BUONISSIMISSIMA)

sono tutte cose, tra l'altro, che posso fare in abbondanza e portarmi poi l'indomani in ufficio nel tupperware. ma sono tutte cose che mi lasciano un po' amareggiata.
a quando un bel pasticcio di melanzane alla parmigiana? un brasato? delle sarde in saor, specialità della mia terra che è una terra fatta di isole, che ho avuto il tempo di preparare soltanto quando sono stata operata al secondo occhio (periodo in cui cadeva anche il compleanno di due amici) (pessima idea fare le sarde in saor con un occhio appena operato, a parte che le ho spinate tutte una per volta basandomi solo sul senso del tatto dato che la messa a fuoco non era perfetta, tagliare quei tre quattro chili di cipolle dorate con l'occhio sotto trauma non è stato il massimo. sono venute ottime, con pinoli e uvetta. totale, due giorni di lavoro però)
come la maggior parte, anche questo post è inutile. non ho messo nessuna ricetta inedita, né cerco idee, perché basta, le idee sono anche troppe. vorrei solo avere tempo ed energie per realizzarle ecco.
fra poco è stagione di erbette di campo. bruscandoli, carletti, ortica, tarassaco.
e non voglio farmele sfuggire.
aloha.

giovedì 10 marzo 2016

sogni

io sogno, di notte. ma sogno davvero tanto, certo come tutti vado a periodi, ma tendenzialmente per me addormentarmi è come andare al cinema.
e i miei sogni sono per lo più bellissimi! mi sveglio felice e stupefatta!
l'altroieri ad esempio ho sognato che cambiavo lavoro. era bellissimo, una clinica veterinaria che mi aveva assunta come centralinista. un po' lontana da raggiungere, dentro ad uno stabile enorme dove dentro oltre alla clinica c'erano anche degli studi notarili (!!!).
ricevevo tantissimi complimenti per come lavoravo (????)
ma il bello è che per raggiungere il posto di lavoro dovevo andare in treno. passando per delle stazioni in alta montagna. scendendo dal treno mi ritrovavo sulle TRE CIME DI LAVAREDO



e siccome facevano molta paura (anche se nel sogno erano molto piccole, praticamente saranno state alte 5 metri, trovavo un passaggio segreto in mezzo alla ghiaia e TAC, raggiungevo di nuovo il treno e scendevo alla fermata giusta.

Fantastico, no?

La notte scorsa invece ho sognato pinguini. molti pinguini.



tutti in fila in mezzo alla neve, bianca. io e emme e il padre di emme eravamo in fila insieme con questi pinguini che erano belli grandi, tipo alti un po' meno di me. qualcuno lo accarezzavo sulla testa, il clima era di gioia anche se non saprei dire dove stessimo andando tutti in fila con i pinguini. ma sapevamo la strada e pareva anzi, che avessimo fretta. Il padre di emme però ha detto "non è vero che i pinguini sono uccelli"
e io invece dicevo di si, sono uccelli, padre di emme, non vedi le penne e il becco?
insomma un pinguino particolarmente burlone mi si infila tra i piedi per passarmi sotto le gambe.
e mi accorgo che ha la coda come tesla!


ecco.
questo è lo standard. quanto mi diverto!


vi presento

 
 
PASCAL! il mio dolcetto tenerissimo con gli occhioni dolci dolci e il sedere molto cicciottello 
 
 


E TESLA! con la faccia truce e tremenda e furbacchione


ecco. per me loro sono i più bei gatti dell'universo. perché la regola vuole che il gatto più bello del mondo è il proprio. e io ne ho due e ne prendo uno e dico "tu sei il più bello" poi ne prendo un altro e dico "no, tu sei il più bello" e alla fine mi gira la testa e non so decidermi chi sia il mio amore più amore

eccoli insieme sul divano. quando si mettono così io ci metto la faccia in mezzo

martedì 8 marzo 2016

Otto Marzo

tra una lista sinistri e un po' di pioggia e un computer che non funziona e il freddo fuori, alla fine oggi è la festa della donna.
e non riesco proprio a gioire, del fatto di essere donna.
questo perché la maggior parte dei difetti femminili sono anche i miei difetti.

1) per esempio, il mio peggiore e inconfessabile, l'invidia.
sei più bella di me. più ricca di me. più intelligente di me. più intonata di me. hai capito le cose prima di me. i fattori, questi, che ingoio a malapena. ci provo, davvero, ma non ci riesco sempre, anche se sto facendo dei progressi. quello che prima per me era ingestibile per un mese e mezzo, ora diventa ingestibile in una settimana.
ricordo che anni fa frequentavo delle altre persone, e tra queste c'era una ragazza bellissima. ma proprio una specie di cerbiatto con gli occhi da angelo e un corpo da amazzone. di mestiere era ballerina, che io sappia lo è ancora. parlava le lingue essendo bilingue. e in qualsiasi momento della giornata, nonostante fosse una fumatrice, profumava di fiori.
io volevo sfigurarla e per questa cosa sono stata malissimo per un mese e mezzo, appunto. solo la sua esistenza mi gettava nella disperazione.
questo è un difetto tipicamente femminile del quale non riesco a liberarmi.

2) per esempio, l'apprensione.
io sto in ansia per tutto. emme esce, va a fare la spesa, non torna subito e per strada passa un'ambulanza. ecco che in zerodue gli telefono e se non risponde lo richiamo e lo richiamo per chiedergli se sta bene. ok questo non succede proprio sempre, ma spesso. se mia mamma non risponde al cellulare e neanche al fisso io mi agito come una furia. se mi attraversa la mente che forse ho per sbaglio tritato quel documento di lavoro importantissimo ed è sabato mattina, l'angoscia mi chiude la gola per l'intero weekend. se uno dei miei gatti non salta fuori in casa perché si è nascosto, la prima idea è correre in strada e controllare che non si sia lanciato dal balcone, col cuore a duecento. non è vita. è fuori controllo. e non so proprio come gestire questo lato di me.

3) per esempio, la curiosità.
suona il telefono e mi mordo la lingua prima di chiedere "chi era?". perché di istinto, lo farei. vorrei controllare tutto, lurkare tutto, sentire che se voglio le informazioni sono tutte nel mio pugno. la cosa è stupida, non ha senso, è piuttosto sgradevole da subìre e inutile nel praticarla. se uno vuole farti cornuta lo fa lo stesso, e se è furbo ti dà l'illusione di avere il controllo e dalla porta del retro ti fa fessa come niente, se sei una donna. perché diciamolo, spesso le donne sono abbastanza fesse....la curiosità nelle peggiori delle situazioni poi sfocia nel pettegolezzo, nel gossip. che bello sapere, sentire dettagli pruriginosi sull'amico, sul collega. peccato che quei dettagli magari sono la descrizione di una situazione che in quell'amico, in quel collega, stanno generando una grande sofferenza. il gossip difficilmente è indolore, il rispetto per l'intimità altrui, spesso ignorato dalla maggior parte delle donne.

4) per esempio, l'attaccamento alle cose materiali.
dove per "materiali" intendo proprio gli OGGETTI. non riesco a buttare via nulla, tutto per me ha un valore affettivo inestimabile, mi circondo di cartacce di caramelle, ritagli di giornale, raccatto orsacchiotti da terra, non riesco a buttare via i pantaloni mangiati da pablino il gatto epilettico. se per errore rompo un bicchiere cui tengo sono pianti disperati. se infeltrisco un maglione mi armo di balsamo pantène per capelli lisci effetto seta e cerco di rianimarlo (molto spesso, devo dire, con successo).il risultato è un disordine immane, che rispecchia, temo, il mio caos interiore. perché alla fine non trovo mai niente in mezzo al mio casino.

5) per esempio, la vanità.
pausa caffè, le colleghe ridono. e la sensazione che mi stiano guardando. e ridendo di me. per esempio, la sensibilità ai complimenti e alle lusinghe. l'estrema facilità con cui mi sento esclusa e messa da parte, giudicata se ho detto oppure non ho detto, la perpetua ansia da prestazione che mi impedisce di essere spontanea.

6) per esempio, l'ambiguità.
che sarebbe la difficoltà di dire quello che penso. si vuol dire non so, non so vuol dire no, no vuol dire si. mi sforzo, lo giuro, mi sforzo di dire quello che penso, ci riesco a patto di fare un lunghissimo, eterno lavoro di cesello sulle parole. se devo dire una cosa brutta la dico in un modo talmente edulcorato e arzigogolato che poi alla fine non si capisce niente. pane al pane, vino al vino. ti piace apocalypse now? ecco, no. secondo me è un film che fa schifo. e non mi ha fatto ridere Frankenstein jr. e no grazie il cioccolatino non lo rpendo, perché a me purtroppo la cioccolata dà allo stomaco oltre che sui nervi. da queste cose dovrei partire, per migliorare.

tutti questi sono difetti brutti, proprio brutti, e sono arcisicura che l'elenco sarebbe ancora molto lungo.
vorrei proprio tanto questo otto marzo, non tanto cercare di diffondere il fatto che l'icnendio della Cotton Factory è in realtà una bufala, quanto annotare questi pensieri per migliorare. ché a fare il maschiaccio coi capelli scarmigliati e coi buchi sulla maglia per poi perdersi in banalissimi bicchieri d'acqua, son capaci tutti.

buona festa della donna. fatemi gli auguri. ne ho bisogno.

lunedì 7 marzo 2016

un concerto rock - e alla fine sentirsi una brutta persona

è tremendamente difficile scrostarsi di dosso questa sensazione. in me è molto radicata, da che ho consapevolezza di me mi sento così. sin da bambina mi sento così e non si può attribuire la colpa alla mia splendida famiglia, che mi ha sempre amata e protetta. credo anzi che si nasca, come con una deformità.
venerdì sera c'era un concerto in un locale non lontano da casa, niente di che, niente di strano. un concerto di quelli che piacciono a me, e di musicisti miei conoscenti.
ho un debole, si sa, per il rock, un enorme debole, quando sento ROCK AND ROLL io tendo a non capire più niente. specie se è suonato dal vivo.
il concerto era in una stanza con un'acustica pessima. il locale era un locale dove andavo praticamente sempre, nella mia ex vita. il titolare è un amico, lì avevo fatto anche la festa di matrimonio, per me quello è un posto speciale, molto speciale.... inoltre hanno ristrutturato tutto, rispetto a quando ci andavo io. al posto del cesso alla turca ora ci sono i bagni divisi maschi e femmine, il parcheggio è stato coperto di ghiaia, non c'è più il pantano. la stanza dei concerti è un salone bello grande, come nelle birrerie tedesche, insomma è anche più bello di quando andavo io. per contro il menù è immutato. si mischia il vecchio e il nuovo, e lì io ci vado sempre volentieri, a maggior ragione quando c'è musica dal vivo, la mia grande passione da sempre.
il problema è che quando ci sono eventi così, alla fine incontro gente che non vedo da anni, che saluto volentieri, e che sono felice di rivedere.
e in certi momenti tra baci e abbracci mi sento quasi, come è accaduto anche lo scorso settembre, alla sagra paesana del paese dove vivevo da sposata, la guest star.
"guest star" è una locuzione che non sono abituata ad attribuirmi, ma l'ha fatto invece un amico che era con noi. e non so se sia una mia paranoia o se fosse invece vero, ci ho sentito dentro come una vena di disprezzo, nella voce.
non essendo abituata alle cerimonie nei miei confronti e pensando di non meritarmele (a maggior ragione da persone che mi hanno ignorata nei momenti più difficili della mia vita), molto probabilmente quando mi sento abbracciata e accolta vado in confusione, e si vede subito, arrossisco, mi prende il batticuore. si vede, insomma, che sono emozionata. venerdì sarebbe potuto esserci anche l'ex per quanto ne sapevo, a me non importava se ci fosse o meno. quella è una cosa finita, e finita bene.
ma non c'era, c'erano invece gli altri componenti della band che non vedevo da quattro anni. ci siamo salutati,. io confusissima ridendo ho detto "si dai qualche volta passo anche io per di qua" ma c'era casino. non si sentiva niente, la musica era alta.
il titolare è stato chiamato a fare un pezzo con la band, era visibilmente in imbarazzo.
quando è sceso dal palco lui ha fatto il gesto della strizza con la mano e io e la mia amica lo abbiamo abbracciato, ammucchiate sopra quest'uomo non troppo alto e bello paffuto. abbracciare l'oste che diceva "ogni volta che mi fanno salire sul palco mi cago addosso, grazie ragazze"
morale della storia
mi sono divertita tanto, mi è venuta un po' ni nostalgia e adesso mi sento in colpa per queste due cose
per essermi divertita
e per la nostalgia.
emme era con me e socializzava con i miei ex amici. la musica era davvero troppo alta quindi mezzo concerto lo abbiamo sentito da fuori, e nonostante ciò le orecchie ci hanno ronzato per tutta la notte.
emme fantastico.
ero tanto contenta di dividere con lui una serata come quella.
l'ho presentato a quelli che sono riuscita, qualcuno invece lo conosceva già, perché il mondo è piccolo e la vita è breve anche se a volte sembra noiosa. venerdì no, però.
ecco credo che forse la soluzione al mio senso di colpa sarebbe di tornare a vedere i live. andare a sentire la musica dal vivo e magari riprendere a suonare. e ascoltare musica, più che posso.
perché davvero l'emozione che mi danno le note ultimamente mi sovrasta. forse semplicemente non ci sono più abituata....


venerdì 4 marzo 2016

affrontare un divorzio. alcuni buoni consigli da parte di una che ha subìto la decisione

ebbene si. mi ritrito la smenata del divorzio, ma vedo che le pagine "consigli per affrontare un divorzio" - "come superare una separazione" - "sopravvivere all'abbandono wikihow" sono a dir poco cliccatissime.
e dato che comunque la mia versione dei fatti è abbastanza autorevole e, spero, definitiva (non so mi sento presuntuosa oggi? ma cavolo, io mi pare di essermela cavata proprio bene) vorrei fare un elenco, per punti, di come ho fatto.. sono passati quasi quattro anni e sono passata attraverso delle esperienze che mi hanno travolta, masticata, triturata, digerita e RI-CACATA FUORI nuova di zecca, e quindi, si, vorrei metterci anche il mio, personale, di elenco, sperando che qualcuno lo legga ma soprattutto sperando che possa essere d'aiuto! la mia fobia per la banalità è atroce ma correrò il rischio di dire cose scontate. dai, facciamolo, questo atto di coraggio!

- ti ha lasciato. non ci credi, è impossibile. ti ronzano le orecchie, ti gira la testa, e riesci solo a pensare che sia un orribile scherzo da prete. chiedi spiegazioni, le spiegazioni arrivano eppure non ti bastano. da quanto è in crisi? perché non mi spiega esattamente com'è andata che ha deciso così? non me lo spiega perché non è possibile, non è vero. questo momento è paragonabile a un'improvvisa sbornia, ti senti ubriaco e non capisci più un cazzo. ecco. è normale. la soluzione per affrontare questa fase è pensare un secondo alla volta. fare passi, piccolissimi, per prendere e andarsene il più lontano possibile, raggiungere qualcuno che ci vuole bene, la mamma, l'amico. prendere uno zainetto, metterci mutande calzini e spazzolino le chiavi della macchina e scappare da lì.

- ti ha lasciato. parlane. parlane parlane con chi ti pare a costo di pesare come un macigno. non serve che ti dica di piangere, è solo parlando che usciranno le lacrime, dalla pelle dagli occhi da tutto il tuo corpo. è solo parlandone che ti renderai conto che sì. è tutto vero.

- ti ha lasciato. ha un altro/a? non ce l'ha? la dura, triste verità, anche se non ci vuoi credere, è che non cambia niente. magari l'altro/a ha soltanto accelerato il processo, in fin dei conti se il partner non vuole tradirti la terza persona neanche l'avrebbe vista. incazzati col partner, non col terzo incomodo, che sicuramente non è stato un campione di correttezza ma non ti aveva promesso lui amore eterno.

- ti ha lasciato. pensi sia colpa tua. non eri abbastanza bello-intelligente-brillante-ricco-interessante. ecco questo è un errore tanto pericoloso quanto diffuso. seguimi: se pensi che sia tutta colpa tua, allora per contro pensi anche che se tu fossi stato, invece, bello intelligente ricco eccetera non sarebbe accaduto che venissi abbandonato. è un modo come un altro, questo, per controllare una situazione sulla quale invece non hai il minimo controllo. hai delle colpe? probabile. hai tutte le colpe? no. hai il 50% di colpe? e qua viene il bello: NEMMENO! la percentuale di colpa non è divisibile per due, è un numero dispari, e sì, tu adesso stai subendo un torto, l'ex partner ti sta mollando, lui si è fatto un milione di ragionamenti, poi ti ha lasciato, NON ti ha messo nelle condizioni di dire la tua, insomma, non stai messo male, hai un po' di vantaggio, e di ragione. anche se di Pirro, questa è una piccola vittoria, forse l'unica. aggrappatici.

- ti ha lasciato. è un mostro. la persona peggiore un vile un disgraziato un bastardo e via dicendo. questo va bene. l'incazzatura ci vuole, ci sta tutta, ma occhio a non rigirarti il coltello contro: non pensare "lui è un coglione, ma io anche di più, ad averlo sposato". non vergognarti di aver amato qualcuno, mai. mai! è la cosa più preziosa che ti resta, anzi, devi essere orgoglioso di aver amato così tanto da avere il prosciutto sugli occhi e beatamente non esserti accorto di niente. meglio stupido che cattivo. questa è una regola aurea, che ti verrà buona quando avrai bisogno di guardarti allo specchio e chiederti che tipo di persona sei.

- ti ha lasciato e stai di merda. sei triste, ti manca. ti mancano le abitudini, il rumore che fa quando russa, i suoi calzini sporchi abbandonati, tutto improvvisamente diventa bello, di colpo. ecco. goditi questo dolore, vivilo, non cacciare indietro le lacrime ma al contrario, sguazzaci dentro, servirà a vaccinarti e a rinforzarti quando verranno avanti gli avvocati. e vi dividerete i vostri beni, momento penoso per affrontare il quale ti serviranno spalle forti. torna nella casa, riprenditi le tue cose, fallo magari quando l'altro non c'è. piangi. ripiangi. e alla fine accordati con l'amico del cuore vai al karaoke e spaccati di birra

- rivolgiti a un medico e fatti prescrivere le seguenti cose: una benzodiazepina per dormire (tranquirit, minias, qualcosa del genere) e del SARGENOR per stare sveglio. da solo non ce la fai e se non ce la fai rischi di perdere il lavoro che attualmente è l'unico motivo per cui ancora non si sei buttato sotto un treno. dormi di notte e alzati la mattina. cura la tua igiene personale. lavati. lava bene anche gli indumenti, cambiati ogni giorno, specie le mutande, anche se immagini che il loro contenuto sia destinato ad ammuffire, fallo altrimenti ti prendi le piattole e attualmente di problemi ne hai già abbastanza.

- esci. la sera, dopo il lavoro, esci nel weekend. vai al lago in montagna sul fiume al mare. esagera. perché questo è il momento di vivere. si guarisce nel cuore, nella mente, ma anche attraverso il corpo. trovati un/una scopamico/a, viviti la libertà di non avere legami e di non dover rendere conto a nessun partner di quello che fai del tuo corpo e del tuo tempo libero. respira profondamente e scollati le ragnatele. potresti anche scoprire che l'ex non è che ti manchi poi così tanto.

- ora viene il brutto. la separazione burocratica. l'avvocato (che pagherà chi ti ha mollato, non tu) scriverà una bozza di omologa per la separazione. leggila con attenzione e soprattutto battiti per una consensuale, lascia stare gli alimenti a meno che non ti trovi davvero in emergenza. ogni mese un bonifico è un cordone ombelicale del quale a questo punto fai volentieri a meno. sulle tue sole forze, si è visto, puoi contare. senza prenderla in quel posto ma fai una consensuale, veloce, semplice. ricorda. MEGLIO STUPIDO CHE CATTIVO tu sei il Re/la Regina, a testa alta anche se triste. sorridi, tirato, al tuo destino, accoglilo e fagli capire che sei come l'acqua, non ti fermi, ma continui per la tua strada tortuosa come un torrente. sentiti orgoglioso di te, l'ex partner lo sarà, lui si aspettava di aver protetto per anni un povero pulcino e ora scopre che quel pulcino è fatto di titanio. è una bella sensazione, no?

- udienza. una roba di 5 minuti, fuori uno dentro il prossimo, non aspettarti Santi Licheri di Forum e la dea Giustizia con la bilancia in mano. anzi, c'è un atrio coi numeri eliminacode come in salumeria. il senso, a quel momento, ce lo devi dare TU. preparati come se dovessi andare ad una bellissima festa, vestiti, profumati, deodorati. e immagina, alla fine di quei cinque minuti. un rumore di esplosivo.BAMMMMM sai cos'è quel rumore? è la porta che si chiude. tu ne sei uscito, dal matrimonio, sbattendo la porta e a testa alta. ora puoi anche aggiornare il tuo stato di facebook e la lista dei tuoi amici. chi c'è stato? chi invece no? cancella tutto, ne sei fuori.

- quando poi tu e l'ex vi congedate dopo l'udienza, anche se non ci credi sfodera un sorriso  radioso e pronuncia la seguente frase: "ti sono grata/o per il breve tratto di vita che ho passato con te. sono stato/a davvero tanto felice, ti auguro ogni bene, spero che anche tu sia stato felice con me. ciao". lo vedrai piangere. piangerai magari anche tu  ma fallo in privato. le cose a forza di ripeterle poi diventano reali. e quando alla fine ci crederai, ecco. il momento è giunto

sei pronto ad innamorarti di nuovo.