martedì 17 novembre 2015

quella voglia di annotare pensieri, sapete. e anche di criticare.

quella che ti viene anche se non hai niente di definito da scrivere, e che è la responsabile dell'intasamento del web. quella che spesso fa scrivere ai più, anche come messaggio di stato di fb, "quante str*****e riesce a dire l'italiano medio normalmente".
ecco.
io stavo riflettendo proprio su questo, in una pausa da lavoro, e ho digitato su Google per curiosità la frase "descrizione di una persona stupida".

sono incappata in un blog, che non linko, un blog di una certa pretesa, scritto da una signora non più tanto giovane. il post in questione spiegava come relazionarsi con una persona non toppo intelligente.
come al solito però, il ritratto della persona non troppo intelligente corrispondeva sostanzialmente con la sottoscritta, ma essendo superata ormai la fase premestruale ho stretto i denti e ho proseguito la lettura. dell'intero post, e anche di qualche altro in questo blog.
l'autrice ad un certo punto narra di essere stata presentata, ad una festa, ad una persona, una donna, che non faceva altro che parlare dei suoi amanti, tutti uomini che contano. delle sue malattie. che civettava, che era ormai vecchia e brutta, e sfatta, che si vantava di qualità che non aveva, tanto che il dubbio mi è sorto: ma vuoi vedere che questa festa è durata trentasette anni? cioè, l'autrice del blog descrive questa persona conosciuta ad una festa con una dovizia di particolari che le ipotesi che mi sono venute in mente per spiegare l'arcano (ad una festa se uno ti sta sui cogl... ehm... sui cabbasisi in genere non ci resti assieme così a lungo da venire a sapere così tante cose sul suo conto) sono le seguenti:
1) la donna conosciuta alla festa è sua sorella
2) la donna conosciuta ad una festa è immaginaria
3) la donna conosciuta ad una festa è lei stessa
ho trovato acrimonia, specie nei confronti delle donne, nonostante il blog si proponga di essere un supporto ed una guida per le donne che hanno superato una certa età, per tornare di nuovo a sedurre, a comportarsi con eleganza, ad essere delle vere Signore insomma. ma se vuoi che una sia una vera Signora non puoi istigarmela all'odio, figlia mia. nei confronti poi, di categorie di donne etichettate con la cucitrice.
una menzione particolare va al concetto di "gatta morta", che, sostiene l'autrice, è sempre minuta bassa e tendenzialmente bionda, al massimo castana. mai rossa o bruna DI CAPELLI.
un concetto occamistico, direi. anzi, lombrosiano. In base alla statura, alla corporatura, alla pigmentazione, riesci a determinare il gattamortismo di una donna.
una sequela senza fine di luoghi comuni. sulle bionde sulle cozze sulle vecchie, sull'eleganza, sui costumi moderni così privi di buon gusto. eccetera eccetera eccetera.
una così viene a dare lezioni di come ci si deve rapportare con una persona poco intelligente.
Perché?
la risposta non la conosco, ma il sapore che sentivo in bocca leggendo era l'amaro del sangue di una ferita della quale non ci siamo neanche accorti.
e l'acido di una donna che porta un fardello di anni e deve dimostrare di essere non ancora ingobbita dalla tristezza e dalla vecchiaia.
è per questo
che in questo blog mi sfogo, ammetto le mie debolezze, mi spoglio proprio della maschera a costo di sembrare infantile, non me ne frega, ma proprio no, e non do lezioni ad anima viva. non voglio essere come la povera donna in questione, che sicuramente fa un mestiere prestigioso e sarà SICURAMENTE meglio di come appare da ciò che scrive.
mi ha fatto molta tristezza.
non l'ho commentata.
non so se avrei dovuto.


OH, a meno che non fosse un FAKE. in quel caso, i miei complimenti

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