mercoledì 31 dicembre 2014

sogni

sogno tanto. tantissimo.
devo operarmi ad un occhio, ho 35 anni ma ho la cataratta e devo operarmi e anche se sarà bellissimo perché verrà risolta anche la mia pesante miopia e smetterò di portare gli occhiali, mi sto in realtà cagando sotto.
e sogno la sala operatoria dove c'è anche il responsabile del personale della mia azienda e il padre del mio ex marito.
questa notte ho sognato invece che io ed emme compravamo la cappella sistina e volevamo affrescarla. quello era un bel sogno.
e poi ho sognato che con amici andavo a sottomarina di chioggia in un negozio di articoli sportivi a comprare un bibitone energetico che però forse faceva male, e poi per tornare in auto passavamo in mezzo ad una lingua di sabbia in mezzo al mare e c'era un terribile ingorgo stradale.
e poi ho sognato pezzi delle mie viscere uscirmi dalla bocca, dagli occhi, dal naso, sotto forma di poltiglia nera.
diciamo che davvero, sogno così tanto che andare a letto per me è come andare al cinema.
oggi lavoro solo mezza giornata. e poi sono a casa da lavoro fino al 7 gennaio e non è mai capitato in tre anni che lavoro qui, mi sembra un sogno. è stato un bel natale. sarà un bell'inizio di ferie. con anche tanto freddo fuori, un po' di neve, e molto, molto amore. io a volte mi sento inquinata ma questo è il mio lato nero, invidioso e arrabbiato. non sono sempre così. questa sera festa a casa di un amico. ognuno porta qualcosa. maggior parte degli invitati sono vegani. prosecchini e tartine con hummus. una festa semplice e priva di fronzoli. esattamente quello che mi piace quest'anno.
tre anni fa è stato l'ultimo capodanno della mia ex vita. c'era un concerto al palaverde e suonava lui. mi ricordo che mi ero divertita e si era pure mangiato sushi alle 4 del mattino. mi adattavo o per lo meno digerivo quel tipo di intrattenimenti, me li facevo andare bene per vivere bene, perché in fondo anche se non sembra io proprio non ci riesco a non essere ottimista. un'ottimista con l'umorismo nero ma pur sempre un'ottimista. in qualche modo faremo, e c'è effettivamente del bello in ogni cosa. persino con la ex del bassista sono andata d'accordo quel giorno. ho fatto amicizia con tutti. poi è finita, Bè, meglio così. era la prima volta che facevo un capodanno con concerto live, e dire che quell'anno la festa mi era stata imposta, anche se era giustificata dal fatto che i musicisti quell'anno venivano strapagati. quindi, niente montagna, niente festa da sessanta persone semisconosciute canne e neve. meglio.
si tornava a casa non si stava lì quattro giorni. meglio.
se penso a come è cambiata la mia vita mi sento girare la testa, all'epoca non decidevo niente, ma proprio niente. non mi capacito di come sia stato possibile che un grammo per volta ci siamo così persi, così sbilanciati. così tanto!
adesso fra poche ore saremo nel 2015. un anno che finisce col numero 5 mi sembra un anno bello. auguri a tutti. state in pace se ci riuscite, e soprattutto se ci riuscite ditemi come si fa.

lunedì 15 dicembre 2014

lo Spirito e la sete.

la sete che può essere di liquidi, di conoscenza, di comprensione, di affetti. può essere anche una sete spirituale?
col fratello di emme, domenica, parlavamo della sua recente esperienza con il rebirthing. aveva partecipato ad un seminario. io non so perché dopo il suo racconto mi sia sentita così scossa. mi innervosisce sempre parlare di energia, di vite precedenti, la parola "sciamano" mi urta i nervi e mi fa sempre sonoramente ammutolire.
e quando sento dire che il nostro modo di respirare influenza anche il nostro pensiero mi incazzo ancora di più.
c'è tanto bisogno di una guida, e purtroppo di tutte le seti che possiamo avere quella spirituale è quella meno ascoltata. beviamo birra, programmi televisivi, serie tv, libri, bufale, tentando di placare QUELLA sete, sempre invano.
io nasco cattolica e disobbediente.
non ho ricordi, da che ero appena all'asilo, di aver mai creduto con spontaneità a Gesù o a Dio o all'angelo custode, sebbene la mia famiglia praticasse con costanza la fede cattolica e mi trascinasse ogni domenica a catechismo/messa. erano risse paurose. odiavo andare a messa. odiavo pregare qualcosa che non vedevo né sentivo nel cuore.
poi le cose della vita ti fanno chiedere anche aiuto, a quel Dio che non vedevo mi sono rivolta in varie alterne fasi della mia vita, sempre con fervore e convinzione, mi appoggiavo ai rosari come ci si concentra con un mantra. recitavo preghiere e cercavo risposte. quelle risposte che a volte mi pare che siano pure arrivate.
ora però il mio percorso si è arenato. non scendo in dettagli dolorosi, in risposte crudeli che Dio mi ha rivolto, non voglio altrimenti scoppio in lacrime qui davanti ai colleghi.
però sono arrivata al punto che la mia fede non è mai stata, sì, così forte. e in Dio credo, e credo anche nella Chiesa. e credo anche che Dio sia un sadico malvagio. che ci usa come burattini. prima di buttarci in discarica perché non farsi quattro grasse risate coi pupi?
non per me. la mia vita va abbastanza bene.
anzi direi bene.
ma per quello che vedo accadere attorno a me.
per il male che accade e per le circostanze che rendono le vittime del male fondamentalmente ridicole. e bersagliate dalla jella come se fossero messe alla gogna, davanti ad un esercito celeste in visibilio. e l'Onnipotente non è che non fa niente, ma anzi è il maestro dei giochi gladiatori, un lanista che intrattiene il pubblico.
eppure neanche questo pensiero mi soddisfa, perché quando vorrei pregare adesso me lo vieto, me lo impedisco, vorrei rieducare il mio pensiero all'indifferenza religiosa di quando ero bambina, dove imploravo la mia famiglia di lasciarmi in pace, di non parlarmi di Vangeli o di Gesù. se lo avessero fatto ora sarei così? non lo so. non ne ho idea. non ho figli. se ne avessi, ora come ora, li educherei all'odio verso Gesù. che ci ha dato solo due guance da porgere ma magari se ne è pentito e avrebbe voluto darcene di più.
non all'odio verso la Chiesa, perché è proprio vero, la Chiesa fa ciò che Dio dice. se la santa Chiesa è cattiva, forse è perché è Dio ad essere malvagio.
forse.
ma la sete mi rimane.
e non ne vengo fuori.

giovedì 4 dicembre 2014

bisognerebbe avere qualcosa da scrivere

sarebbe meglio, per non sfigurare.
no non aspetto figli. ancora non sono arrivati. ora in compenso lavoro a padova a 40 km da casa, in zona stazione Bronx. ogni mattina auto - stazione - treno - piedi, ogni sera l'inverso. sto via di casa 12 ore consecutive. il mio contratto scade alla fine di questo mese.
no, non ho molto da scrivere.
se non che tutto va bene e il natale è alle porte. e che mi devono operare di cataratta e ci vedrò meglio. che emme è sempre più bello. che abbiamo spostato il boiler, abbiamo mandato una diffida all'amministratore condominiale. che io e emme abbiamo fatto una bella festa di compleanno in un forte qui nei dintorni.
che ho imparato a fare delle ottime creme di verdura col fatto che a emme hanno tolto recentemente il dente del giudizio.
che ieri sera si stava bene all'osteria con gli amici e che il viso di alcune persone nella mia memoria sta sbiadendo piano piano.