lunedì 15 dicembre 2014

lo Spirito e la sete.

la sete che può essere di liquidi, di conoscenza, di comprensione, di affetti. può essere anche una sete spirituale?
col fratello di emme, domenica, parlavamo della sua recente esperienza con il rebirthing. aveva partecipato ad un seminario. io non so perché dopo il suo racconto mi sia sentita così scossa. mi innervosisce sempre parlare di energia, di vite precedenti, la parola "sciamano" mi urta i nervi e mi fa sempre sonoramente ammutolire.
e quando sento dire che il nostro modo di respirare influenza anche il nostro pensiero mi incazzo ancora di più.
c'è tanto bisogno di una guida, e purtroppo di tutte le seti che possiamo avere quella spirituale è quella meno ascoltata. beviamo birra, programmi televisivi, serie tv, libri, bufale, tentando di placare QUELLA sete, sempre invano.
io nasco cattolica e disobbediente.
non ho ricordi, da che ero appena all'asilo, di aver mai creduto con spontaneità a Gesù o a Dio o all'angelo custode, sebbene la mia famiglia praticasse con costanza la fede cattolica e mi trascinasse ogni domenica a catechismo/messa. erano risse paurose. odiavo andare a messa. odiavo pregare qualcosa che non vedevo né sentivo nel cuore.
poi le cose della vita ti fanno chiedere anche aiuto, a quel Dio che non vedevo mi sono rivolta in varie alterne fasi della mia vita, sempre con fervore e convinzione, mi appoggiavo ai rosari come ci si concentra con un mantra. recitavo preghiere e cercavo risposte. quelle risposte che a volte mi pare che siano pure arrivate.
ora però il mio percorso si è arenato. non scendo in dettagli dolorosi, in risposte crudeli che Dio mi ha rivolto, non voglio altrimenti scoppio in lacrime qui davanti ai colleghi.
però sono arrivata al punto che la mia fede non è mai stata, sì, così forte. e in Dio credo, e credo anche nella Chiesa. e credo anche che Dio sia un sadico malvagio. che ci usa come burattini. prima di buttarci in discarica perché non farsi quattro grasse risate coi pupi?
non per me. la mia vita va abbastanza bene.
anzi direi bene.
ma per quello che vedo accadere attorno a me.
per il male che accade e per le circostanze che rendono le vittime del male fondamentalmente ridicole. e bersagliate dalla jella come se fossero messe alla gogna, davanti ad un esercito celeste in visibilio. e l'Onnipotente non è che non fa niente, ma anzi è il maestro dei giochi gladiatori, un lanista che intrattiene il pubblico.
eppure neanche questo pensiero mi soddisfa, perché quando vorrei pregare adesso me lo vieto, me lo impedisco, vorrei rieducare il mio pensiero all'indifferenza religiosa di quando ero bambina, dove imploravo la mia famiglia di lasciarmi in pace, di non parlarmi di Vangeli o di Gesù. se lo avessero fatto ora sarei così? non lo so. non ne ho idea. non ho figli. se ne avessi, ora come ora, li educherei all'odio verso Gesù. che ci ha dato solo due guance da porgere ma magari se ne è pentito e avrebbe voluto darcene di più.
non all'odio verso la Chiesa, perché è proprio vero, la Chiesa fa ciò che Dio dice. se la santa Chiesa è cattiva, forse è perché è Dio ad essere malvagio.
forse.
ma la sete mi rimane.
e non ne vengo fuori.

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