martedì 11 febbraio 2014

il sei di novembre

ho dovuto salutare il mio gattino. si chiamava pablino ed era malato, molto malato. aveva l'epilessia, e i postumi di quell'encefalite sono stati devastanti sul suo comportamento. era un gattino ritardato, mangiava le cose, le maglie, i pezzi di gomma, gli si occludeva l'intestino. lo abbiamo fatto operare qualche volta. era così bello, così buono e dolce e lo amavo con tutto il cuore. era sempre entusiasta della vita nonostante i veterinari, le sale operatorie, i ricoveri. pablino alla fine non ne poteva più e l'ho accompagnato fino alla fine. aveva solo due anni e mezzo ed era il mio grande eroe. pablino. il mio piccolo speciale gattino, molto più che un gattino.
mi ha insegnato moltissimo
la cosa che vorrei ricordare, l'insegnamento più grande, si può riassumere in una sola frase:

INDIETRO LE LACRIME E FUORI I COGLIONI

ora ho due piccini di nove mesi e si chiamano Tesla e Pascal, sono allegri sani e divertenti e amo tanto tanto anche loro, con pablino l'amore era tragico, terribile e da groppo in gola, con loro splende sempre il sole anche in giornate come queste, anche in serate come quella di ieri, riunione condominiale a casa mia.
che alla fine è stata bella.
prendendo in mano le redini del condominio io e emme abbiamo preso l'iniziativa, comprato succhi di frutta, vino e amaro, e invitato dopo cena i nostri (pochi e sparuti) vicini di casa per proporre di chiedere i permessi per fare le canne fumarie e predisporre i lavori per il riscaldamento autonomo. la nostra casa è costata poco e difatti qualche problema ce l'ha, primo su tutti quella caldaia a gasolio completamente illegale che viene revisionata senza fattura e prima o poi prenderà fuoco secondo me.
a dicembre una mattina l'ho accesa io e mi pareva di accendere un TIR Scania anni Sessanta. TERRRENNENNENNENNNENNNN. l'ho avviata al quinto tentativo dopo essermi beccata non so quante sgasate da tubo di scappamento in faccia.
io e emme con il nostro sorriso radioso abbiamo forse ottenuto il consenso dei condomini, puntando sul risparmio, su quanto meno si spenderebbe di energia elettrica eliminando i nostri boiler elettrici precolombiani in favore di una caldaia non dico ipertecnologica ma almeno dignitosa, che ti scalda la casa all'ora che vuoi, e soprattutto l'acqua per la doccia. io e emme a volte se abbiamo freddo ci facciamo il bagno scaldando l'acqua nei pentoloni. è una cosa romantica, non dico di no, ma è per far capire che sembra di essere nella baita di Heidi.
ho 34 anni, mi chiamo betta e forse sto diventando grande.
parliamo con geometri, termoidraulici, ci sbattiamo per forme di riscaldamento a basso impatto ambientale, pensiamo al pellet ai termoconvettori svedesi  a centomila alternative e siamo diventati abbastanza esperti.
vorrei che i grandi fossero fieri di noi.
per quanto riguarda questo blog, vorrei che i grandi fossero fieri di me.
ma devo esserlo io e questa per me è una cosa nuova.
quindi,s enza frignare davanti all'acqua troppo fredda per lavarsi

INDIETRO LE LACRIME E FUORI I COGLIONI.

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