martedì 19 maggio 2015

divorzio breve

si divorzia ragazzi. dall' novembre 2012 che sarebbe il giorno in cui ci siamo presentati in tribunale a presentare il ricorso sarebbero dovuti passare 3 anni, pensavamo io e il mio ex marito di avviare le pratiche in novembre 2015. e invece è passata la legge del divorzio breve, che permette a chi si separa in modo consensuale di passare da separazione a divorzio in soli sei mesi.
ma c'è anche di meglio
se si è già separati, si può procedere all'annullamento del matrimonio anche senza avvocato, e anche senza tribunale. è sufficiente recarsi nel comune dove il matrimonio è stato contratto, previo appuntamento, presentando della documentazione ovvia (omologa, carta di identità, pagamento di imposta di bollo di sedici euro tramite bonifico bancario), et voilà, les jeux sont faits.
in comune però ci puoi andare solo se rientri nei requisiti, che sono due:
1) no situazioni patrimoniali ancora da definire
2) no figli non autosufficienti (perché minori, disoccupati o disabili)
 noi rientriamo. noi procediamo.
tra ieri ed oggi ci sono stati degli scambi di mail tra me e l'ex
sentire l'ex generalmente non mi fa un bell'effetto. mi sale subito un gran mal di testa.
non vado neanche a raccontare per la miliardesima volta perché. ieri sera infatti ero stremata dalla tensione, ma ok. sono cose che vanno assolutamente fatte.
possibilmente prima delle ferie, quando io ed emme ci concediamo 12 notti all'isola d'elba in un bellissimo orto botanico che dicono sia anche campeggio ma a me pare il paradiso in terra, più che altro.
abbiamo prenotato. pagato. anche il traghetto.
a farmi sentire ancora più stanca ieri sera c'è poi la conferma di quello che mi era stato già accennato, e cioè che l'ex marito e io per quanto non ci siamo mai incrociati, abitiamo a 200 metri di distanza. lo sapevo ma non ne ero sicura. e a me sembrava impossibile.
la cosa mi mette, lo confesso, un po' a disagio. non che sia un problema incontrarci e salutarci, anzi a breve lo faremo per forza. ma a volte penso quasi che sia un sacrilegio che la mia ex vita e quella attuale debbano mescolarsi.
sono abituata a pensare alla me precedente come ad un'altra persona, sia questo un deresponsabilizzarmi o l'ennesimo meccanismo di autodifesa.
prima ero più incantata ma più bambina. prima mai mi sarei comprata un cellulare o un vestito. prima non avrei mai fatto battute in treno con le colleghe. prima amavo in un modo che è sbagliato, secondo quello che si legge nei tanti blog sulla dipendenza affettiva. adesso se ci penso, amo emme in un modo che mi sembra meno assoluto, meno sacrificale. a volte mi pongo serie domande sul funzionamento del mio cuore. adesso e prima, una dicotomia.
se solo riuscissi a superare questa frattura e tornare ad essere una persona non dico intera ed equilibrata, ma almeno una che non si vergogna più di ciò che era stata.
ci sono dei flash del mio matrimonio che mi tornano a galla nei momenti meno opportuni. ma cose stupide.
il suo modo stizzito di chiamarmi "amore" come se fossi stata un animaletto da compagnia. l'assenza completa di parole e di sorrisi quando tornavo dal lavoro. le cose non andavano e io chiedevo, chiedevo continuamente che cosa ci fosse. lo chiedevo a lui direttamente, senza ottenere risposte se non "sono stanco, lavoro, suono"
esami su esami di coscienza ora stanno lasciando il posto allo sgomento di aver considerato quell'uomo molto più adatto a me di quanto non fosse, di essermi tragicamente sbagliata su di lui. mi chiedo come mai io fossi così pazza da finire incatenata per un dito ad un uomo che con me non c'entrava niente.
all'inizio non era così, all'inizio sembrava perfetto il nostro incastrarsi. era una bugia? è mai esistito quell'uomo? o forse ero io ad essere diversa?
e chi lo sa, ma che senso ha chiederselo, ora che tutto è cambiato. non finito, cambiato.
la mia vita è bella. davvero. spero che anche ad emme piaccia, il modo in cui stiamo insieme, le cose che dividiamo e che insieme facciamo.
e si, siamo il risultato di quello che c'è stato, è vero. quindi perché vergognarmi di essere stata assieme ad un uomo che ho lasciato che nella quotidianità mi mancasse di rispetto.
ma è inevitabile in occasioni come queste fare un bilancio, ritornare all'indietro con la memorie.
mi fermo qui.

4 commenti:

  1. noi non siamo una. Siamo tante noi unite a formare la noi di adesso. Ci sono pezzi più morbidi e altri più spigolosi. Pezzi più colorati e altri più cupi. Il segreto è guardare l'insieme da lontano e vedere se ci piace. E ora mi pare di si :)

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  2. non vorrei che le mie tante litigassero, certe volte! ciao giorgia sono felice di leggere che i tuoi bimbi stanno meglio

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