mercoledì 29 gennaio 2014

siamo in due

ieri ho lasciato a briglia sciolta la betta bimbaminkia che abita dentro di me. è bruttarella, puzza. si lava poco e odia il mondo intero.
odia la vita, soprattutto.
la considera un dono INDESIDERATO.
vorrebbe morire e desidera anche la morte degli altri.
scalcia come un piccolo mulo e urla. odia odia e odia, è nera dentro al sangue.
la betta l'altra è ben diversa. molto dolce, agli occhi altrui. non bella ma gentile, buona, ottimista.
sono due facce della stessa medaglia?
no
non penso.
più che altro, sono una il nucleo dell'altra. da dove la bionda trae la sua celebre forza, se non dal piccolo sgorbio fetente? quella forza che le ha permesso di affrontare la separazione dal matrimonio oppure la malattia del gattino che ora è morto?
ieri stavo malissimo, molto male. ero via di testa non riuscivo a fare altro che a dar voce alla betta stronza. un "like" su facebook di un mio post dove scrivevo che volevo smettere di fumare, stare meglio, iscrivermi in piscina, andare dalla parrucchiera, che mi ha fatta saltare per aria come dinamite, perché io non sono brava buona bella né posso migliorare, era il alto nero di me, quello arrabbiato senza speranza.
ma oggi è diverso.
oggi mi sento forte, grazie a ieri.
mi sono letta le ricette di come estrarre la ricina dai semi di ricino per avvelenare alcune persone che vorrei eliminare. ho pensato che quando avrò perso tutto potrò dedicarmi all'attività di giustiziere, avvelenatrice, eliminatrice dei cattivi. mi sono sentita serena, in pace, c'è tempo per avvelenare i cattivi, lo potrò fare, non è sbagliato, è solo una cosa che farò quando non avrò più niente. è il piano ZETA. quello finale, se il resto dell'alfabeto non andrà a buon fine.
la bionda e la scura non si possono incontrare. e chi l'ha detto? ieri si sono incontrate e la bionda almeno ha fatto il beau geste  di stare a sentire che cosa avesse la scura da dire, e di cose ne aveva, eccome. scene di un matrimonio finito umilianti e tetre. energia buttata in una famiglia che è ormai nel cestino della spazzatura. ma ora di famiglia ce n'è un'altra, solo che non si può fingere di non soffrire
e il pantano, quel pantano sotto il primo strato dello stagno limpido che è la mia vita, la bruna ha il coraggio di smuoverlo. tirarne fuori tutte le sanguisughe, i tritoni, le anguille nere.
si torna, indietro, alle origini per dragare quel canale dove sedimenti su sedimenti di amarezza sono lì da troppo tempo.
non si può marcire dalle fondamenta, la scura ha tolto il coperchio.
il senso di questo giorno, il suo sapore
è essere tornata alle medie
a carnevale
l'aria è carica di energia, limpida. incazzata ed affilata come una lama. è la scura cattiva a dare la forza alla bionda
mi chiamo betta, ma siamo in due.

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